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Bce potrebbe accantonare misure su Npl se soddisfatta piani banche

di Francesco Canepa

FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea potrebbe mettere da parte il previsto giro di vite sull'enorme stock di crediti deteriorati, se sarà soddisfatta delle strategie delle singole banche per gestire la situazione.

Lo ha detto oggi Ignazio Angeloni, membro del consiglio di vigilanza della Bce.

Le dichiarazioni di Angeloni arrivano dopo che in Italia, dove si trova un terzo dei crediti deteriorati della zona euro, si è registrata una forte reazione negativa alle nuove regole della Bce, che obbligano le banche a mettere da parte maggiori quantità di denaro come salvaguardia dal deterioramento del credito.

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Queste regole dovrebbero essere integrate entro il primo trimestre dell'anno prossimo anno da misre sullo stock di sofferenze, una questione di gran lunga più spinosa che pesa 843 miliardi di euro. Ma Angeloni ha detto che dipende dalle banche.

"L'analisi dei piani delle banche non è ancora stata completata".

"A seconda di quanto sarà reputata soddisfacente quella parte del piano, decideremo entro il primo trimestre dell'anno prossimo se c'è bisogno oppure no di un backstop addizionale anche sullo stock", ha detto Angeloni.

Le ultime linee guida della Bce, che danno alle banche sette anni di tempo per accantonare il 100% sui nuovi crediti deteriorati e due anni per il debito non garantito, non sono vincolanti ma gli istituti devono spiegare ogni deviazione e rischiano richieste di capitale più elevate.

Per l'Italia, la maggiore preoccupazione è che, qualora alle banche fosse richiesto di accantonare più denaro, potrebbero aver bisogno di ridurre il credito o raccogliere nuovi capitali. Nei mesi recenti sono sfuggiti a questo compito il Monte dei Paschi di Siena e le due banche venete (Popolare Vicenza e Veneto Banca), innescando interventi da parte dello Stato.

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