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Bce, mossa a sorpresa: azzerati tutti i tassi, è il minimo storico

Il Consiglio Direttivo della Banca centrale europea ha, a sorpresa, abbassato di 5 punti il tasso principale di rifinanziamento, che scende così dallo 0,05% allo 0%. Identico taglio anche per i prestiti marginali, che passa in questo modo dallo 0,30% a 0,25%. Scende anche il tasso sui depositi, che con un taglio di 10 punti si porta a -0,40%.

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Il programma d'acquisto di titoli di Stato, che era stato lanciato un anno fa, sale invece di 20 miliardi al mese e raggiunge quota 80 miliardi. Un'altra novità è il fatto che ora Bce potrà acquistare anche i bond emessi dalle aziende più solide, non solo titoli di Stato.

Durante la conferenza stampa il presidente della Bce, MarioDraghi, ha spiegato: "Se avessimo incrociato le braccia dicendo 'nein zu allen', 'no a qualsiasi cosa', saremmo davanti a una deflazionedisastrosa, ben peggiore rispetto al -0,2% registrato dall’indice dei prezzi a febbraio. Le nuove mosse - assicura il governatore - aiuteranno la ripresa economica e accelereranno il ritorno dell'inflazione vicino ma sotto il 2%". Draghi ha inoltre ammonito i leader dell'Unioneeuropea, ricordando che "l'indebolimento delle prospettive di crescita dei paesi dell'Eurozona e una disoccupazione strutturale che resta elevata rendono decisiva l'applicazione di riforme strutturali".

A proposito di mercato del lavoro in Europa, ha proseguito Draghi, "esistono molte possibilità e non c'è un modello che si adatti a tutti: l'idea è quella di creare mercati del lavoro flessibili dove le imprese non hanno paura di assumere personale quando ne hanno bisogno. E dove specifici gruppi di persone non risultano strutturalmente svantaggiati nelle fasi in cui bisogna tagliare il costo del lavoro". Un esempio su tutti arriva dallo schema tedesco del "Kuzarbeit", che ha consentito alle imprese di ridurre l'orario di lavoro durante le crisi senza licenziare personale.

Draghi ha inoltre invitato i governi dell'area a praticare una "politica fiscale che sostenga la ripresa ma che rispetti i limiti del Patto di stabilità e crescita, rispettando le regole di bilancio europee. Tutti i paesi devono puntare su un mix di condizioni di bilancio più accomodanti", ha concluso Draghi, che ha ricordato come la Bce non possa fare da sola tutto il "lavoro pesante".

MUTUI E PRESTITI
Chi ha un mutuo (o un prestito) a tasso variabile indicizzato al tasso Bce dovrebbe vedere una istantanea riduzione della rata. È utile ricordare che, più alti sono i capitali e i tempi residui di un mutuo (o prestito), maggiore è il beneficio che si può trarre dalla manovra. Bisognerà però attendere che le banche si adeguino ai nuovi tassi, un passaggio che avviene solitamente in maniera "molto lenta". Chi, invece, ha un mutuo (o un prestito) a tasso fisso non vedrà alcuna riduzione della rata.

CONTI CORRENTI E INVESTIMENTI
La riduzione dei tassi potrebbe portare ad una riduzione degli interessi che le banche saranno disposte a concedere per reperire capitali.

OBBLIGAZIONI
Il taglio dei tassi deciso dalla BCE dovrebbefavorire, sebbene di poco, il mercato dei bond. I nuovi rendimenti, più bassi, dovrebbero accrescere i prezzi di molte obbligazioni in circolazione.

"Ottima notizia - ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori - La BCE continua a fare la sua parte per rilanciare l'economia. Non bastano, però, le sole politiche monetarie per rilanciare la domanda. Servono politiche fiscali degne di nota sia a livello nazionale che europeo. Altrimenti, come già successo a metà crisi, se allentiamo l'attenzione sul rilancio dei consumi e degli investimenti, rischiamo di precipitare nuovamente nella recessione per colpa di scelte sbagliate di politica economica".

Secondo gli analisti di IntesaSanpaolo, l’aumento del volume di acquisto mensile del programma di QE e il taglio dei tassi dovrebbero garantire condizioni di finanziamento più favorevoli per le imprese e le famiglie, che potranno così rinnovare i finanziamenti già ottenuti e ricevere, se aumenteranno i prestiti, un tasso fino allo 0,4% dalla stessa banca centrale.

La maggiore liquidità immessa sul mercato si tradurrà in più prestiti a famiglie e imprese, ma a beneficiare del calo dei tassi di interesse sarà principalmente il settoremutui: famiglie e privati otterranno prestiti in misura maggiore e a tassipiùconvenienti, un fattore che permetterà di aumentare le proprie spese ed investire soprattutto in beni immobili e in beni durevoli come le case.

L'altro lato della medaglia, però, riguarda il fatto che i risparmiatori (che da un lato trarranno beneficio dal più facile accesso al credito e da mutui più convenienti), vedranno anche un abbassamento dei tassi di rendimento dei titoli di stato.

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Dal canto loro, invece, le imprese trarranno beneficio dall'aumentata liquidità e dell'abbassamento dei tassi: la maggiore facilitazione dell'accesso al credito (prestiti maggiori e con vincoli meno stringenti) dovrebbe infatti aumentare i programmi di investimento, aumentando la loro capacità di spesa.