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Bce vede solida crescita in Europa grazie a impatto limitato Delta

Sede Bce a Francoforte

di Balazs Koranyi e Frank Siebelt

FRANCOFORTE (Reuters) -La variante Delta avrà probabilmente solo un impatto limitato sull'economia della zona euro, che rimane in rotta per una crescita robusta quest'anno e il prossimo, ha detto il capo economista della Banca centrale europea Philip Lane.

Con la variante Delta del Covid che si sta diffondendo in tutto il mondo, sui mercati azionari hanno prevalso le vendite la scorsa settimana nel timore che la diffusione dell'epidemia possa vanificare la ripresa globale e costringere i governi a reintrodurre misure di contenimenti delle attività.

Ma Lane si e' mostrato più ottimista, sostenendo che una campagna di vaccinazione avanzata e misure di salute pubblica rafforzate stanno facendo dell'Europa l'eccezione, nel momento in cui altri paesi affrontano nuove pressioni sui loro sistemi sanitari a causa dell'aumento delle infezioni.

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"Il fatto che (Delta) non abbia richiesto misure più ampie e che gli interventi localizzati siano stati ragionevolmente efficaci indica che, in termini di economia generale, l'impatto è abbastanza limitato finora", ha detto Lane a Reuters in un'intervista.

Circa due terzi dei residenti della zona euro hanno già ricevuto almeno una dose di vaccino e la maggior parte dei 19 paesi del blocco stanno mantenendo misure di salute pubblica come l'uso delle mascherine e le regole di distanziamento.

Questa resilienza, insieme a un secondo trimestre migliore del previsto, significa che la crescita rimane ampiamente sul percorso visto a giugno, quando la Bce ha pubblicato le sue ultime proiezioni economiche, ha aggiunto Lane.

In quella occasione, Bce aveva previsto una crescita del 4,6% quest'anno e del 4,7% nel 2022.

"Direi che non siamo troppo distanti da quello che a giugno ci aspettavamo per il resto dell'anno", sostiene Lane. "Si tratta di uno scenario ragionevolemnte bilanciato".

Ma Lane ha anche messo in guardia contro i venti avversi che potrebbero portare a un rallentamento della ripresa dopo un secondo trimestre molto positivo.

"Sembra che i colli di bottiglia dureranno più a lungo delle attese", spiega Lane. "C'è anche una certa moderazione nell'economia globale, il che è naturale. E la variante Delta, malgrado abbia avuto un impatto più limitato rispetto alle ondate precedenti, rimane un vento sfavorevole"

TROPPO PRESTO

Con l'economia che rimbalza rapidamente, alcuni banchieri centrali hanno ventilato la possibilità di discutere i modi in cui la Bce potrebbe mettere fine al Pepp, il programma di acquisti di bond in emergenza da 1.850 miliardi di euro.

Lane ha però minimizzato l'impatto di queste proposte, dicendo che il programma di stimoli è pensato per andare avanti almeno fino a fine marzo, e che pertanto è troppo presto per cominciare a discutere adesso della sua fine.

Anche se venisse fermato in quel momento, ci si attende che l'inflazione rimanga sotto al target Bce del 2%, costringendo così la banca centrale a mantenere in essere l'acquisto di asset tramite un altro programma. Per questo i mercati non avranno bisogno di molto preavviso, dice Lane

"A prescindere da quando giungerà la fine del Pepp, questa non rappresenterà la fine del ruolo della Bce in termini di quantitative easing. Questo è il motivo per cui non abbiamo bisogno di molto tempo per pensarci", dice Lane.

"Sappiamo già cosa faremo fino a marzo, ossia mantenere condizioni di finanziamento favorevoli, in modo da aver tempo quest'autunno di valutare le prossime mosse".

Invece, il compito principale per il vertice Bce del 9 settembre sarà la decisione sul ritmo di acquisti di bond durante il prossimo trimestre.

Lane non vuole essere forzato a quella decisione, ma sostiene che ogni mossa sarà incrementale, dal momento che la Bce si è impegnata a garantire "condizioni di finanziamento favorevoli" fino a marzo, segnalando che gli acquisti rimarranno alti, in termini storici.

"Qualsiasi aggiustamento che facciamo in pandemia risponde ad una sola filosofia: mantenere condizioni di finanziamento favorevoli", ha detto Lane.

Lane ha aggiunto che i valori relativamente alti dell'inflazione visti negli ultimi mesi non hanno cambiato la sua opinione, ossia che la crescita dei prezzi sia temporanea, dal momento che l'aggiustamento dei salari, una precondizione per l'inflazione, non si vede all'orizzonte.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)