Boris Johnson: “Da noi più contagi perché amiamo la libertà"
“Noi amiamo la libertà, quindi è più difficile far rispettare le regole”. Ha risposto così il premier britannico Boris Johnson, incalzato dal deputato laburista Ben Bradshaw sul perché in Italia e in Germania ci fossero molti meno casi di Coronavirus rispetto alla Gran Bretagna.
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Nell’aula di Westminster, dove il premier inglese era intervenuto per enunciare nuove misure restrittive per arginare una seconda ondata dell’epidemia, è calato il silenzio dopo le sue parole. Johnson ha poi proseguito il discorso: “Se si guarda alla storia di questo paese negli ultimi 300 anni, praticamente ogni progresso dalla libertà di parola alla democrazia è arrivato da qui. Ed è molto difficile chiedere alla popolazione britannica di obbedire in modo uniforme alle linee guida nel modo in cui è necessario”.
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Nel Regno Unito, a partire da giovedì 24 settembre e per i prossimi sei mesi, sarà obbligatorio il coprifuoco serale con la chiusura anticipata di pub e ristoranti, l’utilizzo della mascherina in ogni luogo di lavoro e multe salate per chi non la indossa. Poi ancora il divieto di ritrovo per più di 6 persone contemporaneamente, la sospensione del ritorno dei tifosi negli stadi (prevista inizialmente per il 1 ottobre) ed infine l’invito “a chi può farlo di lavorare da casa”.
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