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Borsa Milano in calo ai minimi due mesi in attesa elezioni, giù petrolio, banche

Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - I venti di recessione affondano i mercati azionari con Piazza Affari in forte calo ai minimi di due mesi nell'antivigilia delle elezioni politiche.

Il clima sui mercati è cupo per i crescenti timori che la corsa dell'inflazione e le strette monetarie aggressive delle banche centrali possano portare alla recessione.

"C'è un risk-off generalizzato sul quadro macro globale. La gran parte degli strategist e gestori hanno una view molto negativa", dice un'operatrice che non vede un particolare rischio politico per l'Italia dall'esito del voto di domenica con la probabile vittoria del centro-destra.

"L'Italia è un problema limitato rispetto a problemi che ci sono a livello di economia globale", dice.

Già in mattinata il mercato aveva risentito dei deludenti dati europei Pmi di settembre che segnalano un aggravamento del rischio recessione.

I timori di un crollo dell'economia provocano nuove vendite anche a Wall Street dove gli indici testano i minimi toccati a giugno.

Il ribasso delle quotazioni petrolifere, scese a livelli che non si vedevano dallo scorso gennaio, scatena le vendite sul settore.

Intorno alle 16,50 l'indice FTSE Mib perde il 3,3% portando il saldo della settimana a -4,6%. Volumi a circa 1,5 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Petroliferi a picco con Eni in calo del 4,8% e Tenaris che precipita di oltre l'8% in un settore europeo Oil che perde il 5,6%.

Venerdì nero per i bancari, pesanti in tutta Europa fin dall'avvio seduta e condizionati dal crollo di oltre il 10% di Credit Suisse dopo che fonti Reuters hanno riportato ieri che l'istituto svizzero sta sondando gli investitori per un possibile aumento di capitale.

A Milano, all'interno di un paniere bancario in calo del 4%, Banco Bpm perde il 4,6%, Intesa Sanpaolo il 4,3% e Unicredit il 3,9%.

In netta controtendenza Mps, che avanza del 2,8% mentre si allentano le tensioni sull'aumento di capitale grazie ad un possibile intervento di anchor investor.

Le vendite colpiscono anche altri settori come automotive e industriali.

Il clima di mercato non risparmia Telecom Italia che, dopo una buona partenza, cede il 4,8% in attesa che si sblocchi il dossier rete unica dopo le elezioni politiche.

(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)