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Borsa Milano chiude piatta, balza Tim, realizzi su Unicredit, male Ubi, Fincantieri

L'ingresso principale della Borsa di Milano

MILANO, 8 novembre (Reuters) - La borsa di Milano termina di poco sopra la parità una seduta di consolidamento dei recenti guadagni. Realizzi moderati sui bancari dopo il rialzo dei giorni scorsi, innescato dalla vendita della quota in Mediobanca da parte di Unicredit.

Sullo sfondo resta la cautela per il negoziato sul commercio fra Usa e Cina con l'amministrazione americana che non ha ancora preso una decisione definitiva, dopo il tweet del presidente Donald Trump.

Positiva Telecom Italia che sale dell'1,17% con gli investitori che sperano nello spinoff e successiva quotazione dell'annunciata alleanza con Google Cloud e dopo la joint venture per il credito al consumo con Santander. In una call sui risultati dei 9 mesi, l'AD, Luigi Gubitosi, ha detto che la conversione delle azioni di risparmio non era nell'agenda del board di ieri, che non ha discusso del tema.

Banche vendute. Unicredit cede 1,53% dopo il balzo di ieri sui risultati sopra le attese e all'apertura all'ipotesi di un buyback. Giù anche l'altra big Intesa SP (-0,55%). Scende anche MPS (-2,31%). Mediobanca (-1,46%), scesa sotto il prezzo di collocamento dell'8,4% ceduto mercoledì scorso da Unicredit a 10,53 euro.

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Ubi è la peggiore e lascia sul terreno il 4,84% penalizzata dai risultati del terzo trimestre sotto le attese degli analisti, a causa del calo del margine di interesse e da maggiori rettifiche su crediti.

In controtendenza denaro su Banca Mediolanum (+1,63%) sui risultati di ieri.

Forti vendite su Fincantieri, fra i peggiori del listino, (-5,4%) dopo i conti e l'indicazione di possibili costi aggiuntivi per ristrutturare la controllata norvegese Vard.

Sbanda Atlantia che termina comunque in rialzo dello 0,8% dopo essere scivolata in rosso a seguito dell'annuncio che non ci sarà alcun acconto dividendi quest'anno.

Vendite anche oggi su Salini Impregilo (-3,3%) dopo la chiusura dell'aumento di capitale che ha visto l'ingresso di azionisti che fanno ben sperare per il futuro andamento del titolo, come il fondo Elliott e Leonardo Del Vecchio. Il prezzo del collocamento è stato a 1,5 euro per azione, ben inferiore al valore che esprime il mercato, 1,684 euro circa.

Dovalue lascia sul terreno il 7,53% a causa di prese di profitto dopo i risultati dei nove mesi, amplificate dalla scarsa liquidità del titolo.

Infine, strappa Falck Renew con un balzo dell'8,35% sulla scia dei risultati dei 9 mesi ieri sopra le attese e della revisione migliorata delle stime per l'anno.

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(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)