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Ue fissi target 600 mld l'anno per unione mercati capitali - Francia

Una bandiera dell'Unione Europea sventola fuori dalla sede della Commissione Ue a Bruxelles

PARIGI (Reuters) - L'Unione europea dovrebbe porsi l'obiettivo di raccogliere investimenti per 600 miliardi di euro l'anno nell'arco del decennio, integrando i mercati dei capitali oggi frammentati.

Lo ha detto il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire.

Sebbene i cittadini europei risparmino in genere più degli americani, i mercati capitali Ue non hanno attualmente la profondità delle controparti Usa, perché operano in gran parte secondo linee nazionali.

Tutti i leader Ue hanno sostenuto in principio l'unione dei mercati capitali in occasione del vertice di questo mese, anche se persistono divisioni sui dettagli, con alcuni Paesi riluttanti a cedere il controllo delle regole finanziarie nazionali.

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"Fissiamo l'obiettivo di mobilitare ogni anno 600 miliardi con un nuovo mercato dei capitali" ha detto Le Maire a una conferenza presso il ministero delle Finanze a Parigi.

Già a fine febbraio Le Maire ha proposto un prodotto di risparmio paneuropeo per dare il via all'unione dei mercati capitali, ritenendo che i governi dovrebbero puntare a rendere il prodotto disponibile entro il 2027 concordando un trattamento fiscale favorevole e regole semplici.

Secondo una relazione dell'ex banchiere centrale francese Christian Noyer, il prodotto potrebbe basarsi sui sistemi nazionali per offrire condizioni simili di trattamento fiscale, contributi del datore di lavoro e prelievo anticipato.

L'obiettivo sarebbe garantire che i risparmi siano bloccati per un periodo di tempo sufficiente da poter essere indirizzati verso investimenti azionari a più alto rischio e a più alto rendimento, in forte carenza per le aziende europee.

Il rapporto stima che l'afflusso annuale potrebbe raggiungere i 200 miliardi, basandosi sull'esempio dei piani di risparmio dei dipendenti francesi, che in media attirano l'equivalente di un mese di stipendio l'anno.

Il rapporto di Noyer chiede anche di rilanciare il mercato delle cartolarizzazioni, in cui le banche vendono portafogli di prestiti standardizzati a investitori più adatti a sostenere il rischio, creando una piattaforma di distribuzione europea comune.

Suggerisce infine di conferire maggiori poteri all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) per garantire una migliore integrazione transfrontaliera della vigilanza sui mercati finanziari.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Alessia Pé)