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Borsa, Milano chiude in rosso: vendite su banche, giù Enel

Borsa, Milano chiude in rosso: vendite su banche, giù Enel

Milano, 11 giu. (LaPresse/Finanza.com) - La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso con la tensione che è tornata a farsi sentire sul secondario, dove lo spread ha viaggiato in area 280 punti base. I riflettori sono rimasti puntati in Germania dove la Corte costituzionale ha avviato l'esame sulla politica della Bce, in particolare sugli acquisti di bond sul mercato secondario. Acquisti che secondo Joerg Asmussen, membro del comitato esecutivo della Bce, devono essere illimitati. Il mercato è inoltre rimasto deluso dalla Bank of Japan che ha lasciato invariata la politica monetaria ultraespansiva senza però annunciare misure per contenere la recente volatilità sui titoli di Stato nipponici. A destabilizzare il mercato anche il nulla fatto in Grecia per la privatizzazione di Depa, società del gas che sembrava aver riscontrato l'interesse da parte di Gazprom. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha lasciato sul parterre l'1,63% a 16.286 punti, portandosi sui minimi dallo scorso 23 aprile. Le vendite hanno colpito i titoli del comparto bancario: Intesa SanPaolo ha ceduto il 2,87% a 1,322 euro, Ubi Banca il 2,59% a 3,09 euro, Banco Popolare il 2,94% a 1,023 euro, Unicredit l'1,25% a 3,944 euro, Monte dei Paschi l'1,63% a 0,222 euro. In rosso anche la Popolare di Milano (-1,26% a 0,39 euro) che ha precisato che il Consiglio di gestione di piazza Meda considera "il raggiungimento di un modello di governance stabile e trasparente un elemento di rilevanza strategica e pertanto, al fine di portare a compimento l'aumento di capitale, lo stesso Consiglio valuterà tutte le iniziative idonee a migliorare la governance di Bpm". Male anche gli altri titoli del comparto finanziario: Fondiaria-Sai ha lasciato sul parterre il 2,81% a 1,485 euro, mentre Azimut è arretrata del 3,60% a 14,18 euro. Enel ha ceduto il 2,90% a 2,682 euro in scia alla bocciatura di Credit Suisse che ha abbassato il giudizio sul colosso elettrico a underperform e il prezzo obiettivo a 2,50 euro dal precedente 2,85 euro. La decisione degli analisti della banca svizzera è stata presa in scia all'aumento dei rischi nei mercati di riferimento di Enel. "Nonostante rappresentano solo il 6% dell'Ebitda del gruppo, una caduta dei prezzi in Italia avrà un impatto negativo del 10% sugli utili previsti per il 2015, mentre in Spagna sono aumentati di recente i rischi nel campo regolatorio", ha spiegato il broker elvetico. Al tempo stesso Hsbc ha alzato il giudizio su Enel a neutral da underweight. In negativo anche Eni che ha lasciato sul parterre l'1,28% a 17,01 euro. Tra i migliori da segnalare le performance di Autogrill (+1,68% a 10,27 euro) e Parmalat (+0,50% a 2,408 euro).