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Borsa Milano debole con Europa, bene oil, vola Mps su scommessa nozze con UniCredit

L'ingresso principale della Borsa di Milano

MILANO, 5 gennaio (Reuters) - Seduta incolore per Piazza Affari che ad un'ora dalla chiusura delle contrattazioni cede circa lo 0,3%, in scia alle principali piazze europee, tra pochi volumi alla vigilia dell'Epifania.

L'andamento dell'epidemia da coronavirus in Europa, il dispiego della campagna vaccinale da parte dei vari governi e, sul fronte della politica interna, il dibattito nella maggioranza di governo e il possibile rimpasto restano i temi sul radar degli investitori.

"Con un numero elevato di nuovi casi e sistemi sanitari sotto pressione in gran parte dell'Europa, le restrizioni sembrano destinate ad essere estese ulteriormente", si legge in un report di Morgan Stanley, in cui si sottolinea come l'avvio, complessivamente rallentato, della campagna vaccinale in Europa potrebbe prolungare l'impatto negativo delle misure anti-contagio anche al secondo trimestre.

Tra i titoli in evidenza:

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Strappa Banca Monte dei Paschi, arrivata a guadagnare fino all'8% sostenuta dalle indiscrezioni riportate da Il Messaggero sull'integrazione, sponsorizzata dal governo, con Unicredit, la quale invece lascia sul terreno poco più dell'1,6%, poco sotto l'indice di settore.

Stamani il quotidiano romano ha riferito che sarebbe allo studio un piano per lo spin-off di una mini Mps, concentrata sulla Toscana, che conservi il brand dell'istituto senese.

"La corsa del titolo è legata essenzialmente alle scommesse che un accordo per la fusione con UniCredit possa essere più vicino e che qualcosa si stia muovendo in tal senso", dice un trader.

Restando sui bancari, spiccano Bper e Banco Popolare, rispettivamente in rialzo di 1% e di 0,5% circa, indicate nelle scorse settimane come vicine ad un matrimonio nell'ambito di un processo di consolidamento che dovrebbe contraddistinguere il settore anche quest'anno.

In spolvero il comparto legato all'oil, con Eni e Saipem in rialzo rispettivamente del 3% e del 2,5%, in attesa dell'esito della riunione dei principali Paesi produttori di greggio sui livelli di produzione di febbraio, dopo il nulla di fatto di ieri.

Secondo quanto riferito da alcune fonti a Reuters, si sarebbe vicini ad un compromesso per mantenere l'output stabile a febbraio.

Fuori dal listino principale spicca Fincantieri, che sale intorno allo 0,9% dopo aver sfiorato un guadagno del 2%. Secondo Il Sole 24 Ore la società è prossima a finalizzare di un contratto da 2,3 miliardi di euro con la Marina militare per la costruzione di quattro sottomarini.

(Elvira Pollina, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)