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Borsa Milano positiva, bene finanziari, vola Carige, giù Cnh

MILANO (Reuters) - Piazza Affari rientra dalla pausa per le festività pasquali con rinnovato vigore, ritrovando lo slancio perduto nella seconda metà di marzo.

Finanziari protagonisti principali. Ma è il listino milanese in generale a vedere prevalere gli acquisti.

Attorno alle 10,50, l'indice FTSE Mib guadagna lo 0,7% circa e l'AllShare lo 0,6% circa, mentre il MidCap perde lo 0,1% circa. Volumi per un controvalore pari a circa 450 milioni di euro.

Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 avanza dello 0,7% circa.

L'altalena delle banche quest'oggi punta verso l'alto: il paniere sale dell'1% circa, con INTESA SANPAOLO meglio di UNICREDIT.

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Dopo un avvio tonico, MONTEPASCHI ora è in deciso calo.

Rimbalzo di POPOLARE MILANO, mentre BANCO POPOLARE arranca ancora un po'.

Bene le altre popolari (POPOLARE EMILIA ROMAGNA e UBI BANCA) e MEDIOBANCA.

Discorso a parte per CARIGE, galvanizzata dalle indiscrezioni di stampa, poi confermate tramite una nota, su un'offerta dell'operatore di private equity Apollo.

Fuori dal paniere principale, CREDITO VALTELLINESE baldanzoso in vista del rinnovo dei vertici.

Restando ai finanziari, salgono le assicurazioni (GENERALI, UNIPOLSAI e UGF).

In ordine sparso il risparmio gestito: bene AZIMUT e BANCA MEDIOLANUM, più cauta ANIMA, mentre POSTE ITALIANE è in ribasso, zavorrata, secondo un trader, dalla prospettiva che entro l'anno il Tesoro scenda al 35% dall'attuale 65%.

Nel comparto, BANCA GENERALI non risente della scomparsa dell'AD Piermario Motta.

Torna a macinare denaro MEDIASET, mentre TELECOM ITALIA ondeggia: i due gruppi sono al centro di vari scenari di stampa su partnership e scambio di asset.

EXOR brillante: al termine dell'ultima seduta prima della pausa pasquale la holding aveva annunciato un'operazione per ridurre il debito.

FCA in linea con il comparto europeo dell'automotive.

CNH INDUSTRIAL penalizzata da un accantonamento di 500 milioni di dollari.

Nel settore dell'automotive spicca la corsa di PININFARINA, che giovedì scorso ha annunciato che il closing con Mahindra potrebbe arrivare prima del 30 giugno.

Per il resto, spunti per PRYSMIAN, ENI ed ENEL.

Al palo i classici difensivi: SNAM e TERNA.

Tra le small e mid cap, WASTE ITALIA e BIANCAMANO perdono terreno dopo che la prima ha annunciato di aver avviato negoziati per rinviare la fusione.

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