Borsa Shanghai cala su ok a proposta legge delisting aziende cinesi da WS

SHANGHAI (Reuters) - L'azionario cinese ha chiuso in calo, zavorrato da nuove tensioni tra Pechino e Washington, dopo che la Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato un disegno di legge che minaccia di rimuovere le aziende cinesi dai listini del Paese.

Sia i Democratici che i Repubblicani stanno mantenendo la linea dura del presidente uscente Donald Trump nei confronti di Pechino, che si è inasprita ulteriormente quest'anno, con Trump che ha accusato la Cina di essere responsabile della diffusione del coronavirus che ha travolto gli Stati Uniti.

Le relazioni tra i due Paesi rappresentano un fattore chiave di influenza sul sentiment dei mercati dal 2018, anno dello scoppio della guerra dei dazi. Ieri il presidente eletto Joe Biden ha detto al New York Times che non annullerà immediatamente l'accordo commerciale che il presidente Trump ha siglato con la Cina e non si muoverà nemmeno per rimuovere i dazi sulle esportazioni cinesi.

Alla chiusura, l'indice Shanghai era in calo dello 0,21% a 3.442,14, mentre l'indice delle blue-chip CSI300 ha ceduto lo 0,2%.

L'indice minore di Shenzhen ha chiuso in rialzo dello 0,08%, mentre il board delle start-up ChiNext ha guadagnato l'1,101%.

I titoli legati ai vaccini hanno contribuito a limitare le perdite, dopo che l’istituto di microbiologia dell’Accademia cinese delle Scienze ha annunciato la collaborazione con Chongqing Zhifei per avviare la fase III di sperimentazione di un vaccino contro il coronavirus nella provincia cinese dell'Hunan a novembre. Il titolo dell'azienda ha archiviato la seduta in rialzo del 4,6%, mentre il sottoindice healthcare è avanzato del 2,7%.

Anche i titoli dei vaccini hanno registrato performance positive dopo che ieri la Gran Bretagna ha approvato il vaccino anticovid di Pfizer, alimentando le speranze che la pandemia di coronavirus, che ha causato finora circa 1 milione e mezzo di vittime in tutto il mondo, possa essere potenzialmente messa sotto controllo.