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Borse Asia-Pacifico, indici in calo, preoccupa Cina

15 aprile (Reuters) - I mercati dell'area Asia-Pacifico sono in calo oggi: la notizia che la Cina ha centrato i suoi obiettivi sulla crescita è stata infatti oscurata dai deboli dati sul consumo e sull'attività industriale, che sottolineano la necessità di maggiori interventi da parte delle autorità di Pechino.

La crescita economica del colosso cinese ha rallentato al 7%, ai minimi da sei anni, nel primo trimestre, ma il risultato è stato comunque migliore di quanto molti temevano, dopo i dati negativi sul commercio di marzo. Sia le vendite al dettaglio che la produzione industriale hanno però deluso le previsioni: soprattutto la produzione industriale è aumentata al tasso più basso dal 2008, cioè dall'anno della crisi finanziaria.

"Ciò non cambia la nostra opinione, che la Cina deve tagliare o le riserve obbligatorie o i tassi d'interesse tutti i mesi durante i prossimi tre-sei mesi per impedire che l'economia rallenti ulteriormente", osserva Qi Yifeng, analista macro del CEBM Group a Shanghai. "Tutti gli altri dati che vediamo, come la produzione industriale, le esportazioni, la produzione di energia, sembrano terribili".

Alle 8,45 ore italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo (oggi negativo: -0,2%), perde circa lo 0,3%.

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SYDNEY ha chiuso in calo dello 0,65%, con il rimbalzo dei prezzi di ferro grezzo e petrolio oscurato dai timori crescenti sul rallentamento della crescita in Cina. A pesare sulla performance della borsa, anche la fiducia dei consumatori australiani, in calo questo mese. Hanno perso terreno soprattutto i titoli bancari.

TAIWAN è la piazza peggiore della regione, trascinata in basso dai titoli del comparto semiconduttori. L'azienda di chip design MediaTek perde quasi il 4%; United Microelectronics, il secondo produttore al mondo di chip per conto terzi, perde oltre il 3,6%.

SEOUL chiude al livello più alto dall'agosto 2011, a 2.119,96 punti (+0,4), sulla speranza che i fondi internazionali continueranno a investire nei mercati emergenti e che la Cina varerà nuove misure di stimolo economico.

SHANGHAI ha perso terreno dopo i dati sul Pil cinese, arrivando a scendere fino a oltre l'1%, ma ha poi ripreso quota, mentre HONG KONG ha subito solo un lieve calo per restare poi nettamente positiva. Prada guadagna oltre lo 0,55%.

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