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Borse in rialzo, tranne Milano. Titoli oil in luce

Dopo il segno meno di ieri, la piazza azionaria giapponese ha provato a risalire la china oggi, terminando le contrattazioni positivo, ma con una variazione percentuale molto contenuta. L'indice Nikkei 225 è salito dello 0,08%, trovando sostegno nei titoli del settore oil che hanno beneficiato dell'impennata del petrolio.

Le quotazioni hanno raggiunto la soglia dei 60 dollari al barile per la prima volta dal 2015, in seguito all'esplosione che ha colpito un oleodotto in Libia.
I titoli del comparto petrolio hanno così guidato i rialzi sul Nikkei 225 che si è fermato poco sopra la parità, beneficiando anche di una sostanziale stabilità del dollaro-yen, fotografato in area 113,2.

In positivo anche le Borse europee che, al rientro dal lungo ponte legato alle festività del Natale, da subito si sono posizionate al di sopra della parità e stanno provando ad allungare progressivamente il passo. Il Ftse100 sale dello 0,11%, preceduto dal Dax30 e dal Cac40 che si apprezzano rispettivamente dello 0,23% e dello 0,17%.

Per la seduta odierna non sono previsti aggiornamenti macro di rilievo in Europa e l'attenzione sarà così rivolta agli spunti attesi su questo fronte in America, ma la giornata sarà caratterizzata da volumi di scambio sottili, complice il periodo festivo.

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Incerta Piazza Affari dove il Ftse Mib ha provato ad allungare verso area 22.300, salvo poi tornare sui suoi passi e presentarsi ora a ridosso dei 22.200 punti, con un lieve calo dello 0,06%.

A dominare la scena sono i titoli del settore petrolifero sull'onda del rialzo dell'oro nero che negli ultimi minuti viene fotografato a 59,75 dollari, in lieve calo rispetto al close di ieri. Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) vanta un rally di circa il 3%, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che avanzano rispettivamente dell'1,27% e dell'1%.

Tra le blue chips si mette in evidenza anche Banco BPM con un vantaggio del 2,43% sulla scia delle dichiarazioni rilasciate dal CEO Giuseppe Castagna, il quale nell'ambito di un'intervista ha dichiarato che il target di riduzione di esposizioni non performanti sarà migliorato di 3 miliardi di euro.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario si muove in positivo anche Bper Banca che sale dello 0,48%, mentre Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) mostrano un frazionale calo entrambi dello 0,05%, seguiti da Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che scendono dello 0,1% e dello 0,14%.

Bene (Londra: 0N6T.L - notizie) i titoli del lusso con Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) e YNap in ascesa dello 0,48% e dello 0,3%, mentre Moncler e Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) salgono dello 0,27% e dello 0,14%.

Male STM che scivola in fondo al paniere del Ftse Mib con una perdita del 2,21%, penalizzato dai rumors che arrivano dall'Asia relativamente ad una riduzione delle stime di vendita dell'iPhone X per il primo trimestre del prossimo anno.

Segno meno anche per Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) che arretra dello 0,43%, seguito da FinecoBank (MDD: FBK.MDD - notizie) e Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) che scendono dello 0,4% e dello 0,3%.

Sul fronte macro Usa oltre all'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari, si segnala l'indice della fiducia dei consumatori che a dicembre dovrebbe calare da 129,5 a 128 punti. Per l'indice home pending sales, relativo cioè alle vendite di case con contratti in corso, a novembre si prevede una variazione negativa dello 0,5%, rispetto al rialzo del 3,5% precedente. In agenda anche l'indice S&P Case Shiller che ad ottobre dovrebbe mostrare un rialzo del 6,3% su base annua, rispetto al 6,2% precedente.

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