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Borse: navigare a vista per ora. Quali scenari a Piazza Affari?

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Giovanni Lapidari, privato e professionista specializzato sul mercato dei futures, indici e cfd, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati, con uno sguardo rivolto in particolare a Piazza Affari.

I mercati azionari hanno superato indenni i due appuntamenti della scorsa settimana rappresentati dal meeting della Fed e dalle elezioni in Olanda. La recente positività delle Borse è destinata a proseguire nel breve?

Al momento attuale non si scorgono segnali di inversione rialzista delle Borse, ma a mio modo di vedere se per breve termine si intende “alcune sedute” direi che con l’avvicinarsi della scadenza derivati prima e fine mese adesso, è del tutto plausibile che i principali listini azionari mondiali abbiano evidenziato stanchezza. Questo fenomeno di necessità di pausa non è però corale: l’Europa tiene meglio dei mercati oltreoceano.

Alcuni motivi di riflessione.

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Il rimbalzo dei titoli di Stato americani ha portato ad una fuoriuscita di denaro dall’azionario, che ha permesso un rimbalzo dei bond. Questi ultimi erano arrivati a livelli di ipervenduto molto vistoso e la notizia di un aumento dei tassi da parte della Fed era già scontata dal mercato dei professionisti che si erano mossi con largo anticipo a vendere Bond e Oro. Sulla conferenza della Yellen chi era short su questi due asset ha preso profitto, e si è girato momentaneamente in spread a ribasso sul dollaro.

A Trump un dollaro forte comunque non piaceva, e il cambio andava riequilibrato (nulla di che, e già all’inizio ieri abbiamo visto decisa fatica a superare quota 1,08 da parte dell’euro).

Come mai quindi le borse hanno avuto una solo leggera flessione mentre invece l’obbligazionario americano è rimbalzato intorno a livelli dell’8 marzo?

La mia spiegazione è che in termini di ciclo economico in America gli utili delle aziende più rappresentative e che maggiormente pesano sui listini continuano a crescere, grazie all’innovazione tecnologica e al risparmio conseguente sul costo del lavoro.

Pare naturale pertanto che un incremento dei tassi di interesse non possa essere stato fattore di panico sui mercati. Non lo è stato per le corporation un dollaro progressivamente negli anni sempre più forte verso tutte le principali valute, non lo sarà almeno nel breve pagare l’1% sul costo del denaro.

Sicuramente poi arriverà il momento in cui le Borse dovranno interrompere la loro salita, e questo potrebbe avvenire quando il reddito fisso diventerà ancora più conveniente rispetto agli attuali rendimenti. Ma questa è tematica del futuro, e ancora non siamo a livelli di prezzo tali da consigliare uno switch più massiccio da Borse a reddito fisso.

Allo stato attuale rimarrei in ottica di navigazione a vista da qui a fine mese senza molta euforia, ma senza neanche anticipare a livello di “pensiero” (“per me deve..”, “per me il range è questo..” ecc.) flessioni più consistenti per l’azionario.

Ripiegamenti che, se da un lato mi parrebbero logicamente motivati dalla crescita verticale di alcuni indici, per altri aspetti forse non sono ancora tecnicamente pronti nella loro tempistica.

In ogni caso converrebbe aumentare la prudenza: non possiamo continuare a pensare di vivere ancora e sempre nel migliore dei mondi possibili.

A Piazza Affari il Ftse Mib è riuscito a superare i precedenti massimi dell’anno e sta provando a stabilizzarsi sopra quota 20.000. Come valuta l’attuale impostazione del nostro mercato?

Nonostante sui prezzi ci sia stata un po’ di maretta per via dello spread fra future e indice, causa stacco cedole nei mesi a venire, non si può negare che al momento l’attuale impostazione di Piazza Affari appare ancora costruttiva.

La mano primaria è a rialzo da fine febbraio, quando cioè sono stati superati e convalidati i massimi di area 18.800 circa di metà gennaio. L’unico fattore di cautela è per me rappresentato dalla qualità di questo rialzo: 2/3 degli acquisti visti nel mese di marzo sono ricoperture da parte di operatori retail short, che non hanno visto premiato il loro scetticismo sul nostro mercato.

Soltanto un ritorno stabile e non impulsivo del Ftse Mib sotto i 19.370-19.310 punti mi farebbe pensare che nel breve il rialzo sia terminato, pur non escludendo per molti dei fattori sopra esposti, che l’attuale fase abbia bisogno di consolidare/prendere pausa anche per permettere l'ingresso di nuovi compratori.

In sintesi: veniamo da un rialzo molto robusto, ma non si vedono ancora sul mio schermo soverchie indicazioni short. A fare solo un po' paura è il coro quasi unanime di sottovalutazione dell’attuale bassa volatilità.

Il dollaro ha perso terreno di recente tanto nei confronti dello yen quanto dall’euro. Si aspetta ulteriori ripiegamenti del biglietto verde contro queste due valute?

Per la settimana può essere attendibile ipotizzare un range che a ribasso difficilmente vede infrangere la quota di 1,06 per l’euro-dollaro. Al rialzo sarei cauto qualora si superasse area 1,0850. Ma sulla valute è come fare un terno al lotto e il mercato forex graficamente mi pare assai meno visibile del già fin troppo lento settore azionario.

A livello intermarket ci sono degli aspetti che vuole segnalarci in particolare? A cosa consiglia di guardare ora?

Due temi su tutti: prezzo dell’oro e settore obbligazionario.

L’attuale mercato finanziario globale mi pare necessiti di essere tradato molto a breve. Tante sono le incognite soprattutto politiche (questione migranti in Europa, politica Trump, Brexit) che rendono molto delicato questo 2017.

In ogni momento può arrivare ciò che ci siamo da tempo dimenticati: una tempesta perfetta. Non credo a breve, ma l’esperienza mi suggerisce di osservare attentamente alcune questioni, fra le quali personalmente osserverò Oro e Obbligazioni: in caso di storno più forte le Borse sarebbero sicuramente asset su cui vedere travasi di denaro.

Sto studiando molto la volatilità, dato che ormai non possiamo più fidarci del Vix per capire top ma soprattutto bottom del mercato.

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