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Borse: tornano le vendite, si conclude così una pessima ottava

La seduta odierna era molto importante, occorreva confermare il rimbalzo della vigilia. Purtroppo, però, a prevalere sono state ancora una volta le vendite e per l’undicesima volta consecutiva la quotazione del nostro Ftse Mib (-0,51%) al fixing è risultata inferiore rispetto a quella rilevata all'apertura.

Insomma continua “l’operazione alleggerimento”.

Oggi, venerdì 17 del 2017 era il giorno delle tre streghe, la scadenza dei contratti di opzione sulle azioni e sugli indici non ha portato fortuna, la speranza è che, passato questo ostacolo, il mercato torni ad essere un po’ più fiducioso.

Certo gli investitori a Piazza Affari sono certamente condizionati dalla vicissitudini di Banca Carige (Dusseldorf: -BJ51.DU - notizie) e Creval. La prima oggi è stata sospesa dalla Consob, il week end sarà decisivo, forse, per sapere se la Banca genovese avrà ancora un futuro autonomo o meno. La seconda non ha avuto una sospensione dagli organi di vigilanza, ma non è mai riuscita a fare prezzo, il ribasso “teorico” in asta di chiusura è risultato del 25,22%. In questo caso la data fatidica è stata fissata al 19 dicembre, giorno dell’Assemblea straordinaria.

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E sul nostro indice principale come si sono comportati i titoli del nostro comparto principe?

In ordine sparso.

Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) (-1,07%), Bper Banca (-0,63%), Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (-0,60%) e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (-0,10%) hanno concluso la seduta al di sotto della parità, mentre Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (+0,68%) e Banco BPM (+1,06%) han trovato nuovi compratori.

Occhi naturalmente puntati in particolare su Banca MPS (Amsterdam: BJ6.AS - notizie) (+6,22%). Il tanto sospirato rimbalzo è quindi arrivato, ma è chiaro che l’acquisto del titolo è vietato ai deboli di cuore.

Non è bastato il “Buy” di Citygroup (tp 13 euro) a Leonardo (-0,30%), ma sembra proprio che quota 10 euro possa a questo punto risultare un livello sul quale il titolo possa rimbalzare, per la quarta seduta di fila, infatti, non è stato violato.

La maglia nera di giornata oggi è stata indossata da Banca Mediolanum (-1,98%) in una giornata nettamente contrastata per il risparmio gestito, ha concluso in rosso anche Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) (-0,13%), frazionale rialzo per Banca Generali (+0,11%), mentre conferma il buon rimbalzo della vigilia Finecobank (MDD: FBK.MDD - notizie) (+1,60%) che sale sul terzo gradino del podio.

Le vendite hanno colpito ancora Recordati (-1,55%) e Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) (-1,52%), non c’è pace per l’ex monopolista che non riesce a dare continuità al rimbalzo avuto nelle due ultime sedute.

Nonostante Cnh Ind. (-1,21%), Fiat Chrysler (-0,94%) e Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) (-0,91%) abbiano fatto segnare ribassi significativi l’holding Exor (+2,01%) trova un bel rimbalzo insediandosi al posto d’onore.

Per quanto riguarda i petroliferi, buon rimbalzo anche per Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) (+1,42%) mentre Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) termina invariata nonostante abbia comunicato l’acquisizione di nuove commesse per un miliardo di euro, poco mossa Eni (Euronext: ENI.NX - notizie) (-0,10%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

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Autore: Giancarlo Marcotti Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online