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BREAKINGVIEWS-Il piano investimenti di Juncker, un'ambizione fuori misura

di Neil Unmack

LONDRA (Reuters Breakingviews) - Il programma di stimoli economici di Jean-Claude Juncker potrebbe rivelarsi troppo grande per l'Europa. Il presidente della Commissione europea ha presentato un piano di investimenti pubblici da 315 miliardi di euro che poggia sulla leva finanziaria. Il punto è che investire questa somma in tempi rapidi rischia di essere una sfida impari.

La proposta di Juncker è utile. L'economia europea ristagna, la disoccupazione è alta e il populismo con il vento in poppa. Costruire infrastrutture crea posti di lavoro e crescita. La Banca europea degli investimenti (Bei) stima che il gap di investimenti infrastrutturali potrebbe arrivare a 800 miliardi di euro. Le cose da fare non mancano; connettere le reti elettriche europee, ad esempio, potrebbe abbassare i costi dell'energia.

Tuttavia la proposta della Ue appare gracile. Il settore pubblico sborserà 21 miliardi di euro - il denaro già promesso attraverso la Bei e il budget della Ue. Il trucco sta nella leva: Juncker spera di attrarre capitali privati pari a 15 volte quella somma. I fondi pubblici accrescono la solvibilità dei progetti, rendendoli più attraenti per i finanziatori.

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Tali espedienti di ingegneria finanziaria sono una infelice necessità in un'Europa dove il rigore di bilancio viene prima della crescita. Eppure, potrebbero aiutare. Il capitale privato tende a ritrarsi quando i progetti scendono al di sotto di un certo livello di investiment grade, oppure sono ai primi stadi di sviluppo. La garanzia pubblica li renderebbe più attraenti agli occhi di chi presta denaro.

Ma anche queste garanzie potrebbero rivelarsi insidiose. Nel mettere a rischio fondi pubblici a beneficio dei creditori privati, l'Europa corre il rischio di sperperare i soldi dei contribuenti e finanziare cattivi investimenti.

La questione dirimente è di sapere a che cosa servirà questo denaro. Juncker vuole spalmare i 315 miliardi di euro su tre anni. E' un proposito ottimistico. I progetti hanno bisogno di tempo per decollare e diventano preda di interessi nazionali in conflitto tra loro.

Thomson Reuters Project Finance International ha contato 16 miliardi di dollari di partnership pubblico-private e di project financing nel settore dei trasporti quest'anno. Snellire le procedure di approvvigionamento e armonizzare i regimi regolatori in Europa potrebbe essere d'aiuto.

Inoltre, alcuni investimenti in infrastrutture, come nei trasporti, hanno ancora bisogno del sostegno dei governi per fare reddito - un problema per una Europa diffidente verso qualsiasi aumento di deficit pubblico.

Paradossalmente il piano di Juncker appare insieme troppo piccolo e troppo grande.