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Brexit, se l’addio lo pagano gli italiani. Possibile stangata da 4 miliardi

Prime Minister Theresa May has officially informed Donald Tusk, President of the European Council, of Britain's intention to leave the EU (Getty Images)
L’addio di Londra dall’Unione europea potrebbe costare fino a 4 miliardi all’Italia (Getty Images)

Il divorzio ha sempre un prezzo. L’addio di Londra dall’Unione europea potrebbe costare fino a 4 miliardi all’Italia, praticamente il prezzo delle manovra correttiva del prossimo aprile, pari allo 0,2 per cento di Pil. E’ ancora tutto da stabilire ma le strade sono tendenzialmente due: più tasse o meno investimenti.

I conti li ha fatti l’Istituto Jaques Delors che esamina le conseguenze della Brexit a seconda dei differenti scenari possibili. Bruxelles punta a far rispettare al governo britannico gli accordi di compartecipazione al bilancio Ue fino al 2020 nonostante l’uscita sia in programma per il 2019. Si capirà di più con la successiva programmazione settennale 2021-2027. Bruxelles incasserà 10 miliardi di euro in meno all’anno, fino a 17 miliardi includendo gli investimenti in Gran Bretagna. La somma corrisponde a circa il 20 per cento delle dotazioni dei fondi di coesione, al 20 per cento della Pac (politica agricola comunitaria) o all’intero stanziamento annuale per i programmi Erasmus.

Bruxelles punta a far rispettare al governo britannico gli accordi di compartecipazione al bilancio Ue fino al 2020 (Photo by Christopher Furlong – WPA Pool/Getty Images)
Bruxelles punta a far rispettare al governo britannico gli accordi di compartecipazione al bilancio Ue fino al 2020 (Photo by Christopher Furlong – WPA Pool/Getty Images)

Gli scenari, secondo l’Istituto Jacuqes Delors, sono sostanzialmente tre: copertura dell’ammanco, taglio del budget o una via di mezzo. Nel primo caso servirebbero 119 miliardi in 7 anni (17 miliardi all’anno) nel bilancio Ue a 27 membri. Si aumentano i contributi oppure si taglia il budget. Un aumento sarebbe proporzionato al Pil e, ipoteticamente, l’Italia potrebbe trovarsi costretta a versare fino a quattro miliardi in più. Resta sempre valida l’opzione del taglio del bilancio con conseguente riduzione dei programmi di investimento. E meno soldi a disposizione degli Stati membri.