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Btp 50 anni debutta con size 5 mld sotto 3%, successo all'estero

MILANO/LONDRA (Reuters) - L'Italia sale sul treno dei paesi della zona euro attivi sul comparto 50 anni con un'emissione da 5 miliardi di euro ad un rendimento inferiore al 3%, sfruttando la fase di tassi eccezionalmente bassi garantita dalla politica accomodante della Banca centrale europea.

L'importo supera le attese degli addetti ai lavori, il cui riferimento erano le analoghe operazioni via sindacato di Francia e Spagna, che hanno fatto da apripista prima dell'estate, con un taglio di 3 miliardi.

"Si sarebbe potuto fare anche di più viste le oltre 350 richieste. Si è fatta un po' di selezione in modo da privilegiare investitori di lungo termine come fondi pensione, assicurazioni, asset management" commenta Pietro Bianculli, a capo del syndicate di Unicredit, una delle banche che ha gestito l'operazione.

Il parto del Btp 50 anni è stato del resto particolarmente travagliato proprio per i dubbi sull'effettiva consistenza della domanda, che ha fatto rompere gli indugi al Tesoro dopo molti mesi di attenta valutazione.

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La potenziale fase d'instabilità politica a seguito del referendum costituzionale di inizio dicembre, per il quale la campagna elettorale sta entrando nel vivo, le svariate incognite che aleggiano all'interno del sistema bancario, un contesto di crescita economica che resta deludente erano tutti fattori considerati potenzialmente frenanti.

"L'emissione dimostra la fiducia verso l’Italia: oltre l'80% del Btp 50 anni è andato all’estero" commenta uno dei lead manager.

Alla fine infatti Via XX Settembre ha raccolto ordini per oltre 18,5 miliardi di euro contro i poco più di 7 miliardi e 10 miliardi di richieste ricevute rispettivamente da Madrid e Parigi per le analoghe operazioni.

"Questa emissione (...) ci dice che in questo momento gli (investitori) stanno valutando che non ci sarà esito negativo o ripercussioni strutturali dal referendum", commenta Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation.

A spingere la domanda è stata anche la speculazione sul possibile allargamento a questo comparto del programma di acquisto asset Bce, il cui paniere al momento si ferma ai titoli la cui vita residua non eccede i 30 anni.

"Fondi pensioni e istituzioni che investono nel lungo periodo vanno alla ricerca di rendimenti", spiega Giorgio Giannatempo, gestore responsabile mercati obbligazionari governativi di Symphonia, che non esclude anche l'interesse del pubblico retail, visto il taglio ridotto - 1000 euro - e la tassazione agevolata al 12,5%.

Il rendimento dell'emissione, affidata a Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc, Jp Morgan e Unicredit, si è progressivamente allontanato dalla soglia del 3% con l'ingrossarsi della raccolta ordini: da una prima indicazione in area mid-to-high 50 pb sul tasso del Btp marzo 2047, in mattinata in area 2,33%, si è passati a 54 pb, per arrivare ad un finale di 52 pb.

Il titolo, quindi, che offre una cedola del 2,8%, è stato prezzato a reoffer 99,194, con un rendimento del 2,85%.

"Il pricing è esattamente in linea con gli altri 50 anni emessi recentemente da Francia, Spagna e Belgio, né un punto in più né uno in meno, al netto ovviamente dal premio sull'Italia che in questo momento c'è sul mercato", commenta Yuri Basile, responsabile reddito fisso Aletti Gestielle.

Oggi sul secondario il Bono luglio 2066, emesso a maggio da Madrid, offre un rendimento di 2,56% mentre l'Oat maggio 2066, lanciato ad aprile, paga un tasso in area 1,36%.

L'operazione odierna s'inserisce nel percorso di via XX Settembre che ha come obiettivo l'allungamento della vita media del debito e fa salire all'83% la copertura del funding previsto per quest'anno.

(Giulio Piovaccari, Elvira Pollina, Maria Pia Quaglia)

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