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BTP piatti dopo guadagni iniziali con tasso 10 anni a minimo 17 mesi

MILANO (Reuters) - In tarda mattinata il secondario italiano cede i guadagni accumulati in precedenza e scambia pressoché piatto, in linea con il comparto 'core' della zona euro, in una seduta caratterizzata da volumi sottili.

** Dopo una partenza con il segno più -- favorita dall'offerta netta negativa di titoli delle prossime settimane e dagli acquisti Bce -- il mercato perde terreno sulla scia di prese di profitto da parte degli operatori.

** "Gli acquisti Bce e l'offerta netta negativa del mese di agosto hanno spinto al ribasso i rendimenti dei titoli della zona euro fino a quando non sono scattate le prese di profitto da parte di alcuni operatori", spiega un trader di una banca italiana con sede a Milano

** A metà mattinata, il rendimento del Btp decennale ha beneficiato del clima positivo ed è sceso a 1,11%, minimo da marzo 2015 quando aveva toccato il minimo storico sotto la spinta del varo del quantitative easing della Bce. In parallelo il tasso del decennale spagnolo è scivolato sotto la soglia dell'1%, segnando un nuovo minimo storico.

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** "Il mercato è tranquillo, gli scambi sono davvero bassi, tipici del clima estivo e credo che la situazione resterà tale per le prossime due settimane. Non escludo qualche allargamento invece a settembre con l'avvicinarsi della data del referendum", spiega un secondo operatore di una banca italiana. La data del referendum sulle riforme costituzionali, stando a quando riferito dal viceministro per l'Economia Enrico Morando a 'La Stampa', potrebbe essere fissata o il 20 o il 27 novembre.

** Proprio questo appuntamento ha contribuito venerdì scorso a spingere l'agenzia di rating canadese Dbrs a mettere sotto osservazione per un possibile declassamento l'attuale valutazione A (low) dell'Italia. Dbrs, che si è pronunciata fuori dal calendario stabilito, è l'unica tra le maggiori agenzie che ancora permette a Roma di restare nella categoria di rating più alta agli occhi della Bce.

** La seduta odierna ha offerto pochi spunti anche dal lato macro fatta eccezione per i numeri cinesi. L'indice dei prezzi alla produzione è sceso il mese scorso dell'1,7% su base annua, un calo più contenuto rispetto al -2,6% di giugno e ad attese per un -2,0%. Sempre a luglio, l'indice dei prezzi al consumo è salito dell'1,8%, da confrontare con l'incremento tendenziale dell'1,9% segnato a giugno e in linea con le aspettative degli analisti interpellati da Reuters.

** Dal lato primario, domani il Tesoro offrirà 6 miliardi in Bot annuali a fronte di un pari importo in scadenza mentre ha cancellato come di consueto l'asta a medio lungo in agenda per l'11 agosto. Attiva anche la Germania che offrirà 5 miliardi nel Bund decennale.