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Btp immobili attendono spunti da conferenza stampa Draghi

Il presidente della Bce Mario Draghi. REUTERS/Kai Pfaffenbach

MILANO (Reuters) - Mattinata al'insegna della stabilità per il secondario italiano, con gli investitori che preferiscono non sbilanciarsi prima del meeting della Banca centrale europea.

Francoforte non dovrebbe annunciare novità sul fronte della politica monetaria ma l'attenzione sarà come di consueto rivolta alla conferenza stampa del presidente Mario Draghi, al via alle 14,30.

"Nessuno al momento sembra voler muovere le posizioni, l'attività è davvero bassissima e si aspetta Draghi per dare una direzione al mercato", commenta un operatore da Milano.

Poco dopo le 11 il rendimento del decennale italiano è stabile in area 2% e lo spread con l'analoga scadenza del Bund si tiene sui 120 punti base.

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Alla sua prima uscita dopo la pausa estiva, Draghi dovrebbe utilizzare un tono più accomodante rispetto a luglio, alla luce del deterioramento delle prospettive d'inflazione, che le nuove stime trimestrali dovrebbero certificare, e dei rischi al ribasso sulla crescita a fronte del rallentamento dell'economia cinese.

Il numero uno della Bce dovrebbe dunque lasciare aperta la porta a un rafforzamento delle attuali misure di stimolo, attraverso un ampliamento del quantitative easing, il programma di acquisto bond allargato nel marzo scorso ai titoli pubblici proprio per contrastare la bassa inflazione, che ora procede al ritmo di 60 miliardi al mese.

"Quello che sarà interessante vedere, a mio avviso, è come si rifletterà il calo dei prezzi del greggio sulle stime d'inflazione, cioè se saranno interessate anche le attese a più lungo termine", commenta un secondo dealer.

A giugno lo staff della Bce stimava un'inflazione a 0,3% quest'anno, a 1,5% nel 2016% 1,7% nel 2017.

Se anche quest'ultima dovesse essere rivista in netto ribasso, significherebbe che per la Bce l'impatto della discesa dei prezzi del petrolio e di materie prime non sarebbe temporaneo, sottolinea l'operatore.

"A mio avviso sarebbe il segnale più forte che la Bce potrebbe dare, perchè giustificherebbe a pieno un'escalation del Qe nei prossimi mesi, nonostante, tutto sommato, i dati sulla crescita, pur non entusiasmanti, segnalino una certa resilienza dell'economia", conclude il trader.

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