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C’è del marcio in Australia!

Chi ci segue da tempo sa che noi di Icebergfinanza amiamo i viaggi di medio e lungo termine, quando ci imbarchiamo non abbiamo nessuna fretta perchè alla fine spesso e volentieri la verità è sempre figlia del tempo.

Quando da soli, controcorrente nel 2013 ci imbarcammo per l’America con il rendimento trentennale a 3,70 % e il dollaro vicino a 1,39 nessuno o pochi ci credevano, addirittura la fuori a partire dai presunti mostri sacri del mondo obbligazionario, Gross in testa insieme alle banche d’affari consigliavano di liquidare treasuries, la fine del mercato toro obbligazionario ancora nel 2013.

Poi sappiamo come è andata a finire, oltre le nostre più rosee previsioni di allora, il dollaro piombò a 1,05 e il trentennale sotto il 2,10%!

Molti di Voi probabilmente ricordano l’intero manoscritto dedicato all’avventura australiana, il comandante Cook e via dicendo …

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Ieri il dollaro australiano ha quasi completato la figura che per mesi vi avevamo prospettato!

Ma per il momento questo ci interessa poco avremo tempo e modo di tornare ad approffondire l’argomento generale realtivo all’avventura australiana se le dinamiche europee ce lo permetteranno.

L’avventura di questi anni dovrebbe insegnare che non c’è fretta, che non bisogna avere fretta, che in mare aperto non sempre il vento è a favore, tempeste e burrasche di breve sono la regola, l’importante è sapere dove stiamo andando ed esserne consapevoli, diversamente direbbe il nostro Seneca che non c’è vento per le vele del marinaio che non sa dove andare.

A noi ora ci interessa ricordarvi questo, che è la base di tutte le grandi deflazioni da debiti, il minimo denominatore comume di tutte le grandi crisi…

Australian household debt “out of control” – MacroBusiness

Si noi siamo li in fondo ultimi, con la più bassa percentuale di debito rispetto al patrimonio immobiliare del Paese, lassù a quote dove l’aria è rarefatta ci sono Olanda, Australia e Norvegia e via dicendo.

Gli australiani hanno preso in prestito pesantemente grazie al denaro a buon mercato.

There’s $1 trillion of Australian mortgages and some now worry of

With $1 trillion of Australian mortgages, the RBA might be getting worried

Si lo so, lo so, Mazzalai è il solito pessimista non ascoltatelo, semina tempeste ovunque, chissà perchè poi alla fine arrivano puntualmente da ormai 10 anni!

“Ci sono sempre più persone che hanno contratto mutui che non possono permettersi di pagare” …

I consiglieri della National Debt Helpline affrontano quotridianamente questi problemi (…) Nell’ultimo trimestre del 2016, le telefonate al servizio sono salite del 12 per cento rispetto all’anno precedente con una media di 11.079 al mese, ha detto. Questo è il doppio del tasso di crescita dello stesso periodo di un anno prima …

“C’è così tanto debito nelle famiglie che un paio di rialzi dei tassi basterebbe a far saltare il mercato immobiliare, e un sacco di gente sarebbe influenzata da esso”, ha detto Gareth Aird, economista presso Commonwealth Bank …

Moody Investors Service e S & P Global hanno entrambi detto che gli arretrati a 30 giorni sui mutui australiani confezionati in titoli ( traduco trasformati in obbligazioni e rivenduti in giro per il mondo come accadde negli Stati Uniti ) che seguono sono a massimi pluriennali …

ANZ amministratore delegato Shayne Elliott ha detto a novembre di aver visto “segnali emergenti di stress” per l’economia, citando sia le famiglie che le piccole imprese.

Ma davvero c’è qualche ingenuo che crede che non accadrà nulla con qualche rialzo dei tassi con tutta la mole di debito che c’è in circolazione, Banca centrale australiana compresa?

Buona consapevolezza, il nostro viaggio in Australia continua!

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online