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Calcio, approvato nuovo protocollo per ripresa attività sportiva

Milan vs Spezia a San Siro

ROMA (Reuters) - Il governo ha approvato un nuovo protocollo sportivo che contiene linee guida più chiare per poter stabilire quando una partita vada rinviata per motivi legati al Covid-19.

Le autorità sportive, sanitarie e governative hanno concordato che gli incontri dovranno essere disputati a meno che il 35% o oltre dei giocatori di una squadra non siano risultati positivi al virus.

I giocatori positivi devono entrare in isolamento, mentre i contatti stretti non sono obbligati a farlo ma dovranno sottoporsi a test continui nell'arco di cinque giorni, indossare la mascherina Ffp2 fuori dal campo e ottenere un esito negativo al test quattro ore prima della partita.

Nelle ultime settimane l'Italia ha registrato un'impennata di contagi da Covid-19 culminati ieri in un nuovo record di oltre 228.000 infezioni giornaliere.

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Questo mese la capacità degli stadi è stata ridotta a un massimo di 5.000 persone per gli ultimi due turni della Serie A, nel tentativo di contrastare la diffusione del virus.

La speranza è che le nuove misure sui rinvii possano evitare ulteriore confusione dopo un inizio d'anno caotico.

Il 7 gennaio scorso quattro partite della Serie A non si sono potute disputare poiché solo una delle sfidanti di ogni incontro ha potuto presentarsi allo stadio a causa di istruzioni contrastanti da parte delle autorità sportive e di quelle sanitarie.

La massima divisione si è attenuta al protocollo originale rifiutando di rinviare le partite, per le quali le squadre avevano disponibili almeno 13 giocatori, compreso un portiere.

Ma a quattro squadre -- Bologna, Torino, Salernitana e Udinese -- è stato vietato di spostarsi dalle Asl locali a causa di alcuni focolai di Covid-19.

Di conseguenza, le rispettive squadre avversarie -- Inter, Atalanta, Venezia e Fiorentina -- si sono presentate allo stadio, hanno annunciato la squadra che avrebbe giocato quel giorno e atteso fino alla fine del primo tempo per poter abbandonare ufficialmente il match.

Con la Serie A e le Asl finalmente sulla stessa lunghezza d'onda, la speranza è che la situazione non si ripeta.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Fracnesca Piscioneri)