Cambio EUR/USD Sotto Quota 1,22: la Moneta Unica è Sotto Pressione
Il cambio EUR/USD ha chiuso la settimana scorsa a quota 1,22, al termine di lunghe ore di contrazioni che hanno spinto il prezzo al ribasso a partire dalla giornata di Giovedì scorso.
Già nella giornata di oggi si potrà comprendere se il cambio abbia definitivamente perso la sua spinta rialzista e se l’andamento attuale sarà destinato a consolidarsi. L’eccessivo allontanamento da quota 1,23 imponeva comunque di considerare un ribasso più vicino alla fascia di supporto tondo di 1,22, che si è realizzato spingendo il Fiber verso una soglia critica.
Alle ore 9:10 di oggi, infatti, il cambio EUR/USD si è portato a quota 1,2185, testimoniando il rafforzamento dell’attuale pressione ribassista sull’euro, legato anche a un discreto apprezzamento del biglietto verde e del relativo indice.
Allo stato attuale, il prezzo si trova non molto distante dal valore del 4 Dicembre 2020, pari a 1,2178, che se dovesse essere oltrepassato potrebbe aprire la strada a una fascia di supporto a quota 1,2140.
Superata anche tale soglia, allora la flessione potrebbe estendersi anche intorno a quota 1,21, valore che, come più volte indicato, rappresenta l’ultima fascia di supporto rilevante.
Se invece il cambio EUR/USD dovesse riuscire a riportarsi almeno fino a quota 1,2220 (che indica anche l’EMA a 20 giorni per il Fiber), allora si potrebbe assistere a una nuova spinta rialzista fino a testare nuovamente 1,235.
I principali market movers della settimana per il cambio EUR/USD
Come ogni settimana, per monitorare il cambio EUR/USD occorrerà valutare le politiche di stimolo statunitensi ed europee oltre ai dati sui contagi e sui vaccini.
Particolare attenzione andrà riposta questa settimana sui dati relativi all’inflazione negli Stati Uniti, che saranno forniti nella giornata di mercoledì e che potrebbero rafforzare ulteriormente l’indice del dollaro statunitense, attualmente in rialzo a quota 90,31 punti.
Già nella giornata di domani, si attende invece la pubblicazione del Rapporto sulle condizioni finanziarie dell’Eurozona da parte della BCE, che potrà stimolare o indebolire ulteriormente la moneta unica.
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This article was originally posted on FX Empire