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Carige non riesce a far prezzo a ripresa negoziazioni borsa dopo lungo stop

Il logo della Banca Carige a Roma

MILANO (Reuters) - A Piazza Affari i titoli di Banca Carige non riescono a fare prezzo alla ripresa delle negoziazioni dopo la sospensione dal 2 gennaio 2019 a seguito del commissariamento della Bce concluso tredici mesi dopo con il salvataggio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd).

Intorno alle 10,30 il titolo segna un prezzo indicativo di 0,6318 euro per azione e una forchetta bid/ask tra 0,6318 e 0,0010.

L'ultima quotazione ufficiale di Carige risale al 28 dicembre 2018 quando il titolo ha chiuso a 1,53 euro, tenendo conto del raggruppamento delle azioni 1 ogni 1.000 avvenuto successivamente.

"Non c'è matching fra domanda e offerta e quindi non riesce ad aprire", osserva a caldo un trader. "C'è molta incertezza su questo titolo", aggiunge.

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"Siamo ancora nella fase di evoluzione del prezzo. Bisogna capire se quello indicativo si avvicina a quello che Borsa Italiana ritiene fair per l'avvio delle contrattazioni", spiega un secondo trader.

Il titolo Carige è stato riammesso alle negoziazioni senza un valore di riferimento iniziale e Borsa Italiana ha inibito l'immissione di proposte senza limite di prezzo.

In Borsa Carige sconta inoltre un scarso flottante, pari al 11,7% circa del capitale.

Fitd, che ha una quota dell'80% dopo l'aumento di capitale da 700 milioni di fine 2019, ha svalutato la partecipazione sul proprio bilancio a un valore di 103 milioni, equivalente a un prezzo di 0,17 euro per azione, post raggruppamento.

Diversa valutazione è stata invece effettuata da Cassa Centrale Banca (Ccb) che possiede l'8,3% dopo avere partecipato al piano di salvataggio.

Nel bilancio 2020, il gruppo cooperativo ha attributo alla propria partecipazione in Carige una valore complessivo di 37,5 milioni, pari a 0,60 euro per azione.

Nel prospetto informativo pubblicato giovedì scorso Carige ha sottolineato i rischi sulla continuità aziendale derivanti da uno scenario avverso e ha specificato che il piano su base 'stand-alone' al 2023 prevede l'ipotesi di un aumento di capitale fino a 400 milioni da realizzare nell'ultimo trimestre del 2022.

Carige è alla ricerca di un partner dopo che Ccb lo scorso marzo ha rinunciato a esercitare l'opzione per l'acquisto della quota di controllo da Fitd, prevista nel piano di salvataggio.

Nonostante la ricerca sia stata avviata, nel prospetto informativo Carige ha specificato tuttavia che "non c'è certezza circa se e quando la business combination sarà realizzata".

(Giancarlo Navach, Andrea Mandalà, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)