Casa, è giunto il momento di comprare?
Benché si avvertano alcuni segnali di ripresa, mutui e tasse frenano la rivalutazione immobiliare
Il mattone, faro di speranza per tutti coloro che volevano mettere al sicuro i propri risparmi, si è sbriciolato. Negli ultimi 5 anni il valore del patrimonio immobiliare italiano è sceso di duemila miliardi. Ma qualche timido segno di ripresa c'è, contrastato da mutui e tasse che creano incertezza negli investitori. Cerchiamo di capire se comprare casa oggi è una buona idea oppure se ci conviene aspettare ancora.
PREZZI. I prezzi delle case continuano a scendere ancora, ma di poco. Inoltre gli esperti del settore prospettano un aumento delle vendite nei prossimi mesi. Il volano che potrebbe trainare il comparto immobiliare è una maggiore stabilità dell'economia internazionale. Aumentando il Pil, bisognerebbe garantire un'occupazione stabile e una risalita dell'inflazione, alleata di prim'ordine dell'investimento immobiliare.
TASSE. Dal punto di vista interno, il governo può contribuire a rilanciare il settore immobiliare, rimodulando la tassazione sulle case e allentando la stretta sui mutui. I tassi sono oggi ai minimi storici, ma ottenere un prestito senza offrire enormi garanzie, è impossibile. Gli investitori di un tempo, immigrati e giovani, oggi non riescono ad accedere al credito, così non comprano case.
GENITORI E FIGLI. Se l'obiettivo di una famiglia era quello di assicurare un tetto sulla testa dei figli e delle loro famiglie, ora si osserva che i genitori preferiscono mettere i propri immobili a garanzia dei finanziamenti per l'istruzione dei figli. D'altro canto i giovani sono meno legati all'idea di possedere qualcosa, specie l'abitazione. Forse contagiati dalla sharing economy, i "padroni di casa" sembrano in via d'estinzione.
GRANDI CITTA'. I maggiori mercati - Milano e Roma - fanno segnare una diminuzione dei prezzi pari rispettivamente a -2,3% e -3% su base annua. Le previsioni di Nomisma prevedono un calo annuo medio dei prezzi nelle grandi città del 2,5% nel 2015 (Milano -1,7%, Roma -3%) e di un’inversione di tendenza a partire dal 2016: +0,5%, che sarà seguito dall’1,7% del 2017.
TASSI E PRESTITI. I potenziali acquirenti di immobili sono oggi di due tipi: chi ha bisogno di un mutuo e che può dunque approfittare di tassi bassi e prezzi favorevoli, e di chi cerca una casa da riqualificare anche in maniera radicale. Nel primo caso, se non si può ipotizzare un andamento al ribassi di proporzioni paragonabili a quelle degli ultimi 5 anni, è certo che al margine di discesa per i mutui non c'è più limite: al momento i tassi variabili sono al di sotto del 2% e quelli fissi a poco più del 3%. Nel secondo caso, fino al 31 dicembre sì potrà approfittare delle gevolazioni fiscali sulla ristrutturazione e sul risparmio energetico, anche se non si è certi che i bonus fiscali vengano prorogati. Oggi la ristrutturazione è premiata con un bonus Irpef del 50% in dieci anni, il risparmio energetico addirittura con un rimborso decennale del 65% della spesa. Senza un provvedimento ad hoc si scenderà dal 2016 al 36%.
COMPRARE O NO? Sul mercato immobiliare ormai ci si muove pensando "Non compro oggi perché domani costerà meno". Ci saranno ancora dei ribassi, ma è meglio aspettare solo se non si ha bisogno di stipulare un mutuo. Se non si ha la necessità di comprare subito, i canoni di affitto - diminuiti di pari passo con i prezzi di vendita - sono più che accessibili. Inoltre, aumentando l'offerta di appartamenti in vendita a causa del possibile inasprimento della tassazione sulle abitazioni secondarie, i prezzi scenderanno forzatamente. Tuttavia se si cerca "la casa perfetta" aspettare potrebbe essere un errore: infatti a Milano i prezzi delle case in quartieri appettibili e con finiture di pregio hanno già smesso di scendere.