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Chi vince e chi perde nella partita Brexit

Chi vince e chi perde nella partita Brexit

Quello che si è visto nelle ore successive all'annuncio di un referendum per decidere sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea potrebbe essere solo un antipasto di quanto ci aspetta. L'indebolimento della sterlina rispetto all'euro e al dollaro, nonché il rimbalzo della Borsa londinese di
gran lunga più contenuto rispetto a quanto fatto registrare dagli altri listini finanziari continentali, sembrano indicativi delle tensioni che si stanno agitando sui mercati.

Conseguenze per la Gb
Prima di analizzare le conseguenze, occorre partire dallo status quo. Le aziende britanniche sono da sempre fortemente legate al resto d'Europa e il legame si è fatto via via più stretto negli ultimi anni. Pur non aderendo all'euro, le principali industrie del Paese dipendono dalle forniture di Roma, Berlino e Parigi, solo per citarne alcuni. Le prime stime indicano tra i 35 e i 40 miliardi di euro annui le possibili perdite per il Paese in caso di uscita, il che significa il 2-2,5% del Pil britannico.I sostenitori della Brexit ribattono che, grazie all’addio alla regolamentazione europea, il Regno Unito sarebbe in grado di adattarsi con facilità al nuovo scenario economico, creando condizioni più favorevoli per lo sviluppo futuro. Non hanno dalla loro ricerche sugli effettivi benefici, ma possono contare sul diffuso malcontento della popolazione per una crescita anemica, che porta a cercare possibili "colpevoli".

L'incognita finanzaria
In un Paese scarsamente sviluppato sul fronte industriale, il grosso della ricchezza è prodotta dal settore finanziario, con Londra che negli ultimi anni è arrivata a contendere a New York la palma di capitale mondiale del comparto. Questo grazie alla posizione strategica, che apre alle banche di tutto il mondo il mercato europeo, che - nonostante tutto - resta il più importante al mondo. Proprio per questa ragione gli operatori finanziari sono tra i più strenui difensori della permanenza nell'Ue. Ma non possono esporsi più di tanto, dato che gli stipendi nel settore sono di gran lunga più elevati rispetto al resto dei lavoratori e ogni loro presa di posizione spinge altri a schierarsi sul versante opposto.

Ricadute per l'Europa
In caso di Brexit vi sarebbero ricadute molto negative per l'Europa. In primo luogo perché verrebbe meno uno dei Paesi più ricchi e importanti. In secondo luogo perché l'addio di Londra darebbe fiato ad altri Paesi che da tempo esprimono insofferenze verso la costruzione europea.
La lunga crisi degli ultimi anni ha visto il Vecchio Continente traballare a più riprese, ma tutto sommato l'area ha tenuto grazie alla sua robustezza. La disgregazione e il ritorno ai singoli Stati aprirebbe uno scenario da incubo, con ricadute oggi difficili anche solo da immaginare.