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In Chiesa come al cinema. Parigi pensa di far pagare il biglietto, a Londra si spendono anche 24 euro

In Italia i luoghi di culto dove occorre comprare un biglietto per l’ingresso sono 75, nulla rispetto alla totalità del patrimonio: ci sono nel nostro Paese circa 65mia edifici religiosi. (LaPresse)
In Italia i luoghi di culto dove occorre comprare un biglietto per l’ingresso sono 75, nulla rispetto alla totalità del patrimonio: ci sono nel nostro Paese circa 65mia edifici religiosi. (LaPresse)

Un po’ come andare al cinema. In Chiesa pagando però un biglietto. La proposta lanciata recentemente dal ministro Franceschini di introdurre un biglietto d’ingresso al Pantheon, edificio cardine della cultura occidentale e luogo simbolico della storia italiana, ha riportato l’attenzione sul tema della chiesa a pagamento. In Italia i luoghi di culto dove occorre comprare un biglietto per l’ingresso sono 75, nulla rispetto alla totalità del patrimonio: ci sono nel nostro Paese circa 65mila edifici religiosi.

Se sia giusto fare pagare per pregare se lo sta chiedendo anche la Francia. Il noto conduttore radiotelevisivo-opinionista Stéphane Bern ha aperto il dibattito sulla necessità di salvaguardare il patrimonio artistico francese facendo pagare l’ingresso in ogni cattedrale. “Siamo l’unico paese dove il loro accesso è gratuito – ha detto -. Una città come Parigi non ha più i mezzi economici per mantenere il suo smisurato patrimonio religioso. A Londra si pagano 24 euro per visitare Westminster Abbey”.

La schiera di chi è favorevole e di chi contrario si alterna. Semplificando al massimo, chi è favorevole a versare un obolo per pregare è convinto che le chiese siano dei musei. Chi proprio non ne vuole sapere vede il tempio come qualcosa di sacro che non ha nulla in comune con il vil denaro. Per visitare Westminster Abbey si devono pagare 24 euro. Non pochi. Funzionerebbe anche in Italia? Intanto da noi l’8 per mille che si prende la Chiesa finisce quasi per intero per il “sostentamento del clero” e non per il restauro dei luoghi di culto.

Il National Heritage, sempre per non allontanarci dall’Inghilterra, è un’associazione che conta 4 milioni di membri, i quali versano una quota annua che serve a conservare il patrimonio gestito dell’associazione. In cambio il sostenitore può visitare gratis quei luoghi. Si potrebbe fare lo stesso anche con le chiese gestite dal Vaticano? Forse sì. Il rischio, però, è confondere i fedeli con i turisti.