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Cina, banca centrale cerca di rassicurare mercati, yuan frena discesa

Investitori a Shanghai seguono l'andamento del mercato azionario cinese. REUTERS/Aly Song

PECHINO (Reuters) - Nel terzo giorno consecutivo di discesa dello yuan, la banca centrale ha assicurato che i fondamentali dell'economia cinese non giustificano un ulteriore deprezzamento.

Di fronte all'ipotesi che l'istituto sia intervenuto ieri per arginare l'indebolimento della valuta, il vicegovernatore della People's Bank of China (PBOC), Yi Gang, ha chiarito che l'istituto ha smesso di intervenire su base "regolare" sul mercato dei cambi ma potrebbe ancora effettuare una "gestione efficiente" dello yuan in casi di estrema volatilità.

La valuta cinese ha perso circa il 4% dopo che, a sorpresa, martedì Pechino ha deciso di cambiare i criteri per la determinazione giornaliera del riferimento del cambio, alimentando i timori di una svalutazione di ampia portata capace di destabilizzare l'economia globale.

La banca centrale ha fissato il tasso di riferimento a 6,4010 yuan per dollaro, sotto il precedente 6,3306.

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La valuta ha visto oggi un nuovo deprezzamento, il divario fra il tasso di riferimento e quello di mercato si è però ridotto in maniera significativa.

Sul mercato gli operatori restano comunque cauti, temendo un ulteriore indebolimento.

Citando fonti vicine al dossier, Reuters ha scritto ieri che alcune voci politiche importanti stanno facendo pressione sulla banca centrale per una svalutazione fino a 10% che ridia slancio a esportazioni asfittiche. La notizia è stata definita "senza fondamento" dalle autorità, che sostengono non sia necessario aggiustare il cambio per sostenere l'export.

Secondo Zhang Xiaohui, assistant governor della banca centrale, la recente flessione dello yuan compensa una pressione ribassista complessiva di circa il 3% e il contesto di politica monetaria espansiva ha accentuato il deprezzamento del cambio.

Molti analisti anticipano un ulteriore indebolimento quest'anno; secondo Zhang, il cambio potrebbe tornare ad apprezzarsi in futuro.