Classi divise per bravi e meno bravi: è polemica su una scuola
Il ritorno a scuola in sicurezza passa anche per il distanziamento sociale, così un consiglio di istituto e la dirigente scolastica del V Circolo didattico di Avellino hanno preso una decisione che fa discutere: dividere gli alunni in classi per “omogeneità del rendimento scolastico”, ovvero in “bravi” e “meno bravi”.
Sulla questione è intervenuto il segretario provinciale della Cgil, Franco Fiordellisi: “Una scuola pubblica ha un valore assoluto che è quello di essere eterogenea e non omogenea per questo ritengo del tutto sbagliata l’impostazione della preside di Avellino”.
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“Alcuni genitori sono sconcertati - ha aggiunto Fiordellisi - e si sentono lesi dal provvedimento, anche se è controfirmato dal presidente del consiglio d’istituto, che è un genitore”.
Angela Tucci, dirigente scolastica del V Circolo didattico di Avellino ha difeso la scelta come “un lavoro titanico per garantire la sicurezza degli alunni e di tutto il personale” e ha precisato all’Agi che “i criteri adottati sono stati condivisi dai genitori che fanno parte del consiglio di istituto. E soprattutto non rappresentano alcuna discriminazione”.
Si tratta, ha spiegato la dirigente, di “soluzioni provvisorie che ci auguriamo abbiano una durata ridotta nel tempo. Abbiamo lavorato tanto per garantire questa soluzione che ci è sembrata la più adeguata per la ripartenza, tanto attesa dopo i lunghi mesi di lezioni a distanza per il lockdown”.
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