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Consulente corte Ue si schiera con Google e Amazon in disputa su norme italiane

Bandiere dell'Unione europea sventolano davanti alla sede della Commissione Ue a Bruxelles.

BRUXELLES (Reuters) - Google (controllata di Alphabet), Amazon e Airbnb non sono tenute a rispettare una norma italiana che impone loro di fornire informazioni sulle società in quanto sono già soggette alle leggi in Irlanda e Lussemburgo, dove hanno sede.

Lo ha detto un consulente della Corte di giustizia europea.

La disputa tra le società e il governo italiano riguarda una norma che obbliga i fornitori di servizi online operanti in Italia a iscriversi a un registro e fornire varie informazioni, oltre a versare un contributo finanziario.

L'inosservanza di tale obbligo comporterebbe sanzioni.

Google, Amazon e Airbnb hanno fatto ricorso in un tribunale italiano, sostenendo che la norma sia contraria alla legislazione Ue, secondo cui i fornitori di servizi online sono soggetti solo alle regole del Paese in cui sono stabiliti, mentre gli stati in cui forniscono un servizio devono astenersi dall'applicare le proprie leggi.

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Sia Google che Airbnb hanno la loro sede europea in Irlanda e Amazon in Lussemburgo. Anche Expedia, fornitore statunitense di servizi di viaggio online, si è opposta all'obbligo di fornire informazioni.

Il tribunale italiano ha poi chiesto il parere della Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue).

L'avvocato generale della Cgue Maciej Szpunar ha detto che i giudici dovrebbero esprimersi a favore delle aziende tech.

"Uno Stato membro non può imporre obblighi generali e astratti a un fornitore di servizi online che opera sul suo territorio ma ha sede in un altro Stato membro", ha dichiarato in un parere non vincolante.

La Corte, che generalmente segue tali raccomandazioni, si pronuncerà nei prossimi mesi.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)