Continua il rally dell’USD in vista del dato NFP di venerdì

Messaggio equilibrato dalla Fed

di Peter Rosenstreich

A Jackson Hole la presidente della Fed Yellen ha pronunciato un discorso equilibrato, che il mercato sotto-prezzato ha interpretato come aggressivo. Sono stati, però, i commenti delle ore successive del vice presidente Fischer a convincere davvero il mercato che era sotto-posizionato. I future dei fondi federali si sono adeguati rapidamente, la probabilità di un rialzo del tasso a settembre è passata dal 20% al 45%. Il risultato netto è stato il rialzo dei rendimenti dei titoli USA a scadenza breve, e intanto il dollaro ha compiuto un rally generalizzato (con l’oro in calo). La probabilità al 45% rispecchia l’esito di un lancio della monetina per il rialzo del tasso, che continua a dipendere dai dati. Per chi segue la Fed, il rapporto sull’occupazione di venerdì sarà il prossimo evento chiave. Un robusto aumento delle buste paga, superiore alle 200 mila unità, renderà più probabile un rialzo, mentre una cifra inferiore alle 100 mila unità porterebbe la media a 3 mesi intorno alle 200 mila unità, valore abbastanza basso da evitare un rialzo del tasso. È interessante notare che a Jackson Hole non si è discusso delle elezioni USA, che rimangono un argomento centrale. Sospettiamo che, dietro le quinte, la Fed stia discutendo sulle ripercussioni di una vittoria di Hillary o di Trump.

Previsto un rimbalzo del PMI nel Regno Unito

di Yann Quelenn

Domani sarà pubblicato il PMI di Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) di agosto per il Regno Unito; il dato dovrebbe superare la cifra di luglio. L’indicatore dovrebbe comunque rimanere sotto la soglia dei 50 punti per il secondo mese consecutivo. Pur facendo stare tutti sulle spine dal voto sulla Brexit, nelle ultime settimane i dati britannici hanno stupito e non mostrano segnali di un rallentamento dell’attività.

A nostro avviso, i timori legati alla Brexit erano e rimangono esagerati. L’adesione del Regno Unito all’EUR era già, prima del voto, soggetta a molte condizioni che non cambiano drasticamente il futuro dell’isola. Secondo noi, la BoE (Shenzhen: 200725.SZ - notizie) probabilmente non interverrà alla riunione di settembre, che si terrà una settimana prima della riunione della Fed. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) secondo trimestre il PIL del Regno Unito è cresciuto dello 0,6% e la banca centrale aspetterà verosimilmente nuovi dati prima di un nuovo allentamento. Il cable può salire ulteriormente e la sterlina non dovrebbe scendere sotto il livello a 1,30 dollari. Il voto sulla Brexit è stato positivo nell’aiutare la BoE a far indebolire la valuta. I banchieri hanno così guadagnato un po’ di tempo per tarare ulteriormente la loro strategia.

Sul piano politico, Theresa May compirebbe una mossa decisamente sbagliata se innescasse timori che non vi sarà una Brexit, perché mantenere una valuta debole è nell’interesse del paese. Ecco perché il primo ministro britannico continua a ribadire che bisognerà rispettare l’esito del voto sulla Brexit. Noi rimaniamo comunque scettici e ci crederemo solo quando verrà attivato l’articolo 50.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online