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Contratti, sindacati giocano d'anticipo su governo con testo unitario

Manifestazione contro il governo Renzi a Roma. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

ROMA (Reuters) - I sindacati iniziano il 2016 con la voglia di riscatto e propongono un modello di riforma dei contratti che scongiuri un intervento autonomo del governo su materie di competenza delle parti sociali, che ne marcherebbe la debolezza. Al centro della proposta, che sarà ufficializzata il 14 gennaio in occasione degli esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil, la richiesta di una legge per l'applicazione erga omnes dei minimi salariali previsti dai contratti nazionali, in alternativa alla ipotesi del salario minimo legale. Resta il doppio livello di contrattazione: il primo, nazionale, a regolare il salario ma non più in funzione della tutela del potere d'acquisto. Rinnovi quindi non legati solo all'inflazione ma alla crescita economica e agli andamenti settoriali. Il secondo livello aziendale, territoriale, ma anche distrettuale o di filiera, valorizzerà la produttività. La principale novità è sul tema della partecipazione dei lavoratori alle attività di impresa: dalla governance (presenza nei consigli di sorveglianza per chi adotta il modello duale), alla parte organizzativa, a quella finanziaria. Si torna poi sulla riforma della rappresentanza che dovrà coinvolgere anche le associazioni datoriali. Lo scorso ottobre, anche per le divisioni interne a Cgil, Cisl e Uil, Confindustria ha interrotto unilateralmente la trattativa sul nuovo modello, da rinnovare dopo la scadenza del precedente accordo siglato senza la Cgil. Lo strappo ha aperto la strada a un intervento del governo che, in una delle deleghe del Jobs act, ha previsto l'introduzione del salario minimo per legge nei settori non regolati da contratti collettivi siglati dai sindacati più rappresentativi. La delega non è stata ancora esercitata per consentire alla parti di trovare una intesa, ma lo stesso Matteo Renzi ha avvertito che non aspetterà in eterno. Per il sindacato, il salario minimo legale produrrebbe una riduzione generalizzata delle retribuzioni, minando il ruolo del contratto nazionale che copre la maggior parte dei lavoratori. A indicare la 'necessità' di viaggiare uniti, anche la valutazione positiva del leader Fiom Maurizio Landini che definisce "importante" il "moderno sistema di relazione industriali" che giovedì prossimo, 14 gennaio, gli esecutivi di Cgil, Cisl, Uil si apprestano ad approvare. (Francesca Piscioneri) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia