Contratto statali: pausa pranzo di 10 minuti e tetto agli straordinari
di Fabrizio Arnhold
Il rinnovo del nuovo contratto degli statali è in dirittura d’arrivo. La deadline del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, è fissata per Natale. Oggi è in programma l’incontro tra sindacati con l’Aran, l’agenzia che negozia per conto del governo, per dare alla trattativa la stretta finale.
Pausa pranzo più corta
Tra le ultime novità che dovrebbero finire nel nuovo contratto degli statali spunta la pausa pranzo. Nella bozza del nuovo contratto si ipotizza una riduzione del tempo minimo dedicato al pasto, previsto dopo le sei ore continuative di lavoro: da “almeno 30 minuti” ad “almeno 10 minuti”. L’idea non dispiace ad una parte del sindacato perché potrebbe aprire all’orario flessibile. Ci potrebbero essere però delle difficoltà per il rilascio dei buoni pasto.
Tetto agli straordinari
Spunta anche il tetto agli straordinari, misura già collaudata in alcuni settori in passato ma che potrebbe essere estesa a tutto il comparto che riunisce ministeri, agenzie fiscali e parastato. L’idea è fissare il limite a 180 ore l’anno, al fine di limitare i costi a carico della pubblica amministrazione. C’è ancora un largo margine per un confronto su questo punto.
Stretta contro gli assenteisti
Da discutere c’è anche la battaglia contro gli assenteisti, con la possibilità di far pagare a tutto l’ufficio le assenze strategiche di alcuni colleghi. La misura non piace ai sindacati, Confintesa chiede di estenderla anche ai dirigenti dell’ufficio perché “devono essere i primi a pagare i danni dell’assenteismo”.
Migliora l’occupazione
Nella nota trimestrale di Istat, Inps e ministero del Lavoro, Inail e Anpal, emerge che il tasso di occupazione del terzo trimestre del 2017 è arrivato a quota 58,1 per cento. Si registrano 2,7 punti in più rispetto al minimo del terzo trimestre 2014 che fu di 55,4 per cento. Nel 2008, prima delle crisi, era al 58,8 per cento.
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