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Criptovalute: Bitfinex e Tether nell’occhio del ciclone

Crypto Capital chiave di volta della vicenda Bitfinex

Bitfinex e Tether hanno abituato a stare sotto i riflettori.

Come documentato in passato, sono diverse le vicende che hanno coinvolto l’exchange più grande al mondo e la criptovaluta ancorata al dollaro.

La scorsa settimana la piattaforma di Hong Kong ha diffuso un comunicato in cui affermava con forza di essere estranea a quanto contestatole dal Procuratore Generale dello Stato di New York, Laetitia James.

La fermezza di Bitfinex nel dichiarare l’irrilevanza delle accuse arriva fino a sostenere la mala fede dell’avvocato newyorchese.

Secondo la James, Bitfinex avrebbe utilizzato i fondi derivanti da Tether al fine di coprire un’ingente quantità di perdite successive al trasferimento di fondi a Crypto Capital Corp, società attiva in ambito cripto con sede a Panama.

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Il fatto risale al 2018, anno in cui non sarebbero stati perfezionati pagamenti e rimborsi ma gli stessi fondi sarebbero comunque stati distratti e quindi non utilizzabili, rendendo necessario un prelievo di 850 milioni di dollari dalla stablecoin.

Tale ipotesi accusatoria è condizione sufficiente per ottenere un ordine esecutivo dal giudice che inibisca i trasferimenti in denaro tra l’exchange e la criptovaluta, trovando la ratio proprio nella sospensione di distribuzione di utili da parte di Bitfinex. Il che blocca anche la ricezione dei compensi manageriali e quindi obbliga gli amministratori a fornire una documentazione dettagliata all’accusa.

Ieri il procuratore generale dello stato ha ottenuto un ordine dal giudice che impedisce il trasferimento di denaro tra Tether e Bitfinex, quindi blocca la distribuzione di utile da parte dell’exchange e i compensi agli amministratori e obbliga gli stessi a consegnare un insieme di documenti alle autorità.

Giova riportare la risposta dell’exchange per sottolineare la posizione al riguardo: “Le richieste dell’ufficio del Procuratore Generale dello Stato di New York sono state scritte in cattiva fede e sono inficiate da affermazioni false, inclusa la supposta perdita per 850 milioni verso la Crypto Capital Corp. Al contrario siamo stati informati che questi fondi della Crypto Capital non sono persi, ma sono sotto sequestro e custodia. Ora stiamo agendo per vedere questi fondi liberati e poterli recuperare. Purtroppo l’azione del procuratore generale sembra diretta a minare i nostri sforzi a danno dei nostri clienti”.

Una simile contro accusa denota molta sicurezza e una congrua quota di scarico di responsabilità.

Non può sottovalutarsi come finché non sarà chiarita la reale distrazione di fondi o il concreto sequestro della detta disponibilità economica, risulterà arduo addivenire a una soluzione dirimente.

A questo proposito, giova riportare quanto diffuso da Cryptonomist, secondo cui “la società al centro della supposta sparizione dei fondi, Crypto Capital, potrebbe avere in realtà sede in Svizzera, nel Cantone di Zurigo, dove ha sede una società omonima, nel cui board siede un cittadino tedesco residente a Panama”.

Tale premessa suggerisce un collegamento operato dal collega Fabio Lugano, che proseguendo la sua disamina su Cryptonomist illustra che “sono noti i legami fra la finanza tedesca e il paese centro americano, ben documentati dal recente caso dei Panama Paper. Attualmente la società è controllata ed operata dalla Global Trade Solution AG, avente sede nella Crypto Valley svizzera, società di piccole dimensioni operativa nella gestione dei capitali il cui presidente è un cittadino canadese, anch’egli però residente a Panama”.

 I due approfondimenti di cui sopra potrebbero restringere il cerchio e mettere in luce contorni ancora non ben delineati della vicenda, sebbene risulti difficile pensare sia che un procuratore generale lanci simili accuse senza una base concreta, sia che una società da tempo nell’occhio del ciclone si esponga in maniera così aspra e diretta, anche rischiando ulteriori imputazioni.

Domani approfondiremo la vicenda nel dettaglio.

This article was originally posted on FX Empire

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