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Criptovalute: Steve Wozniak interviene sul tema

Criptovalute: Steve Wozniak interviene sul tema

Le criptovalute continuano a far parlare di loro.

Se ieri resocontavamo le opinioni del professor Robert Shiller sul Bitcoin, illustrando un punto di vista che unisse il fenomeno cripto con l’elemento psicologico, oggi riportiamo le parole del cofondatore di Apple, Steve Wozniak, riguardo la tecnologia insita nelle valute digitali, la blockchain.

Quanto detto ieri riguardo l’onda d’entusiasmo all’interno di una nuova tecnologia può essere ripreso anche oggi.

Il punto di vista di Steve Wozniak è recentemente venuto alla luce attraverso quanto diffuso da CNBC, in cui afferma che la catena dei blocchi altro non sia che una bolla simile a quella del dot-com, precisando come questo non sia un elemento cogente in tema di sviluppo.

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Per Wozniak la blockchain ha un potenziale che potrebbe evolvere in modo molto positivo.

La premessa della bolla prende le mosse da un parallelismo con il medesimo entusiasmo manifestato per il dot-com che non ha però coinciso con un’evoluzione produttiva e concreta di molte imprese, al cui esaltazione iniziale non ha fatto seguito il successo.

Il punto di cui sopra è molto semplice: “Si è trattato di una bolla e ho la stessa sensazione riguardo alla blockchain”.

Come ogni innovazione tecnologica che si rispetti non manca mai un certo scetticismo iniziale, specie se il rischio di diventare obsoleti, soggiacere a nuovi strumenti e non tenere il passo con i tempi sia sempre dietro l’angolo.

A tal riguardo, il cofondatore di Apple si mostra possibilista, ammettendo che la blockchain sia un sistema “decentralizzato e totalmente affidabile”, nonostante potrebbe “volerci un po’” prima che tale tecnologia esprima tutto il suo potenziale.

Infatti, prosegue Wozniak: “Le cose non cambiano in un giorno. Esistono molte ottime idee per progetti blockchain che rischiano di bruciare la propria opportunità a causa di una pessima preparazione per il lungo periodo”.

Un simile orientamento riprende quanto già espresso il mese precedente nel discorso d’apertura del WeAreDevelopers World Congress 2018 a Vienna, dove il vate informatico ha insistito sulle potenzialità della criptovaluta Ethereum, ipotizzando che la stessa avesse margini di crescita talmente elevati da proiettarla in un contesto grande come quello di Apple.

Una simile previsione è da ascrivere alla versatilità della piattaforma, così ben progettata da permettere a sviluppatori e tecnici di costituire in maniera semplice applicazioni decentralizzate, realizzando un’operatività rapida ed efficiente.

Da una criptovaluta all’altra, Wozniak non hai mai fatto mistero di nutrire speranze per il settore, dal momento che alla conferenza Money 20/20 di Amsterdam, il più grande evento fintech in Europa tenutosi dal 3 al 5 giugno, ha definito il Bitcoin come “l’unico vero oro digitale”, dimostrando una certa fiducia nella cripto nakamotiana e nella sua capitalizzazione.

È vero che quanto detto sopra potrebbe far pensare come l’imprenditore ucraino-statunitense non abbia le idee molto chiare circa la criptomoneta migliore da utilizzare, ma è anche vero che l’universo tecnofinanziario sia in continuo movimento e anche gli addetti ai lavori fatichino a mantenere una coerenza ideologica che li porti a una ferma convinzione.

D’altronde, come più volte sostenuto da Wozniak e ribadito dal professor Robert Miller (qui), l’entusiasmo fa la differenza nell’evoluzione tecnologica, ma il discrimine tra successo e insuccesso è proprio nel catalizzare la spinta emotiva verso il concretamento e l’efficientamento del progetto in questione, altrimenti questo rimarrà sempre incompiuto.

 

 

This article was originally posted on FX Empire

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