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Da Baldwin a Brandon Lee: quando sul set la pistola spara davvero

Brandon Lee; Alec Baldwin; Jon-Erik Hexum (Photo: hp/instagram/getty)
Brandon Lee; Alec Baldwin; Jon-Erik Hexum (Photo: hp/instagram/getty)

Un film da girare. Una pistola. All’improvviso gli spari. ”È stato un incidente, è stato un incidente” sono le grida disperate di Alec Baldwin, attore protagonista della pellicola Rust e dell’incidente che ha tolto la vita alla 42enne direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ridotto in gravi condizioni il regista Joel Souza, 48 anni. Il caso, su cui è stata aperta un’indagine, non è un unicum. Purtroppo sono numerose le tragedie e le morti che negli anni hanno colpito attori e professionisti che lavoravano a riprese e progetti cinematografici e televisivi.

Nel 1889, in una missiva destinata a un amico scrittore, Anton Čechov scrisse: “Caro ragazzo, se metti un fucile carico sul palco, poi a quel fucile deve succedere qualcosa”. La frase, passando di bocca in bocca, è diventato il nostro “se in una scena compare una pistola, bisogna che prima o poi spari”. E il consiglio čechoviano è diventato mantra per Hollywood, che ha reso le armi da fuoco protagoniste dei suoi generi di maggior successo: dal western al poliziesco. Una confidenza con pistole e fucili che non si è rivelato privo di effetti collaterali. Soprattutto perché spesso sul set vengono portate armi vere. Come è accaduto in queste ore sul set di Rust, e come accadde nel 1993 sul set del Il Corvo (The Crow) dove a perdere la vita fu l’attore Brandon Lee, a soli 27 anni. Nel caso di Lee, l’arma doveva essere caricata a salve ma l’autopsia constatò che il giovane attore era stato ucciso da un vero proiettile calibro 44, rimasto per errore nella canna dell’arma e spinto all’esterno dall’esplosione di quella a salve.
L’indagine concluse che si trattò di “negligenza”.

Ancora parlando di incidenti causati da armi da fuoco sul set nell’ottobre 1984, durante una pausa sul set, l’attore Jon-Erik Hexum perse la vita scherzando sulla complicata giornata di riprese sul set della serie Cover Up. Caricò a salve una 44 Magnum, puntandosela alla testa per gioco e premendo il grilletto. Dalla pistola però uscirono alcuni frammenti che gli si conficcarono nel cervello. Hexum venne trasportato d’urgenza in ospedale e sottoposto a un’operazione d’urgenza, ma per lui non ci fu nulla da fare. Si spense dopo sei giorni di coma.

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Ma perché si sceglie di portare armi vere sul set? “Spesso pistole vere vengono usate nei film per dare un tocco più realistico alla trama, ma ovviamente sono caricate a salve. Capita, però, che per girare primi piani della pistola o le più famose scene in cui i proiettili escono uno dopo l’altro dal caricatore, si utilizzino dei bossoli veri senza polvere da sparo”, spiega Andrea Indiano nel libro Hollywood Noir: Misteri tra le stelle (Vololibero, 2016).

Ma gli incidenti sul set non si limitano solo a quelli causati da armi da fuoco. Un’altra delle maggiori cause di morte sul set sono gli incidenti aerei.
A perdere la vita durante le riprese del film del 1983 Ai confini della realtà fu l’attore Vic Morrow, My-Ca Dinh Le e Renee Shin-Yi Chen, due attori bambini di 7 e 6 anni. L’incidente si consumò nel corso di una sequenza ambientata in Vietnam: un elicottero, a causa di un susseguirsi di esplosioni pirotecniche, perse il controllo e finì per schiantarsi contro un albero.

A morire a causa di incidenti aerei sul set anche aviatori professionisti. Ricordiamo Paul Mantz, aviatore che ha collaborato con varie produzione cinematografiche, scomparso L’8 luglio 1965, durante le riprese de Il volo della fenice mentre eseguiva un’acrobazia nel deserto dell’Arizona. Sorte simile per Art Scholl, a cui si devono molte scene di Top Gun, film cult con Tom Cruise: proprio una di queste, che prevedeva una rotazione piatta, gli fece perdere il controllo del velivolo facendolo schiantare nell’oceano.

Altre tragedie hanno segnato la storia del cinema, fin dai suoi esordi. Ricordiamo la giovane star del muto Martha Mansfield, morta nel 1924 durante i festeggiamenti per la fine dei lavori del film The Warrens of Virginia, diretto da Elmer Clifton. L’abito dell’attrice prese accidentalmente fuoco a causa di un fiammifero. Le ferite riportate le furono fatali e morì in ospedale a soli 24 anni.

L’attore britannico Roy Kinnear, famoso per aver interpretato ruoli in pellicole di culto come Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato e I tre moschettieri perse la vita nel 1988, per le conseguenze di una da cavallo sul set del film Il ritorno dei tre moschettieri.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.

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