Da immigrato a chef stellato: la storia del riscatto al Lido di Venezia
Quando arrivò in America aveva meno di trent’anni. Non aveva nulla, sapeva solo cucinare. Vikas Khanna sbarcava a New York, lasciando la sua India con il sogno di riscattarsi. E questo sogno è diventato realtà. Oggi Vikas è uno chef stellato, lavora in un esclusivo ristorante di Manhattan e ha cucinato per Barack Obama, per il Dalai Lala e per Papa Francesco.
La sua incredibile storia è diventata un film, Buried Seeds, diretto da Andrei Severny, protagonista della prossima Giornata degli Autori, in programma il 6 settembre, alla Villa degli Autori, a Venezia. L’epopea è simile a quello del protagonista di The Millionaire, pluripremiato agli Oscar 2009. La storia di Vikas Khanna gli somiglia: un ragazzino disagiato che si ritrova in tv e fa fortuna. In questo caso il riscatto sociale passa per i fornelli. Non un cuoco qualsiasi ma uno insignito di una stella Michelin e a sua volta star di Master Chef India e Australia.
Le Giornate omaggiano il settantesimo anno della liberazione dell’India (celebrata il 15 agosto), con una serata a tema. Andrei Suverny è un visual artist e regista russo-americano che nel 2011 presentò il film Condition al Festival di Torino e ha scritto diversi articoli sul futuro del cinema, pubblicati dal Tribeca Film Festival. Vikas è stato inserito dell’emittente tedesca Deutsche Welle nella top ten degli chef che hanno rivoluzionato le nostre abitudini alimentari.
“L’uomo e la star che ritrae Sverny in Buried Seeds – commenta Giorgio Gosetti, direttore della Giornate – rappresenta ed esalta tutta l’essenza indiana. Il cinema che ci arriva da quella cultura, i sogni che sono fatti per essere vissuti, e la qualità del cibo, semplice come un seme, sofisticato come un’arte”. La metafora dei semi non solo dà il titolo al documentario ma racchiude la vita del protagonista: quando sotterrati raggrinziscono per poi germogliare. E per Vikas dopo la sofferenza è arrivato il successo.