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Dollaro sale dopo dati lavoro Usa sopra attese, poi ripiega

NEW YORK (Reuters) - Si rafforza il dollaro dopo i dati sul mercato del lavoro Usa, nettamente positivi, che potrebbero contribuire a riaccendere le aspettative di un intervento restrittivo sui tassi da parte della Fed entro fine anno.

Ma dopo l'iniziale reazione il dollaro corregge dai massimi, riportandosi su livelli prossimi a quelli precedenti l'uscita del 'payroll'.

Il mese di giugno ha visto la creazione di 287.000 posti di lavoro non agricoli, ben oltre i 175.000 stimati, un dato che conferma la ripresa di tono dell'economia dopo il rallentamento del primo trimestre. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,9%, ma l'incremento viene interpretato come segnale del maggior numero di persone che rientra nel mercato del lavoro.

Subito dopo i dati l'euro/dollaro scende di oltre mezza figura al minimo intraday di 1,003, il livello più basso da due mesi.

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Il cambio sterlina/dollaro a sua volta ritraccia il movimento di apprezzamento della mattinata riavvicinandosi a quota 1,29, pur mantenendosi a distanza dal recente minimo da 31 anni in area 1,28.

Tra i dati occupazionali Usa la nota meno positiva arriva dai salari: la paga media oraria è salita solo dello 0,1% in giugno, su stime per un +0,2%: un dato che segnala per ora pressioni comunque moderate sui prezzi, che potrebbero portare suggerire ancora cautela alla Fed.

"Bisognerà vedere come l'economia sopporta l'aumento dell'incertezza legata alla Brexit e al rafforzamento del dollaro, ma c'è ragione di credere che la Fed possa iniziare a ragionare su un rialzo dei tassi a dicembre" commenta Brian Jacobsen di Wells Fargo.

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