Domenica Emilia-Romagna e Calabria al voto causa magistratura
ROMA (Reuters) - Oltre 5,3 milioni di italiani sono chiamati domenica in Emilia-Romagna e Calabria ad elezioni regionali provocate dalle dimissioni dei due governatori impegnati in processi penali, nel primo test alle urne per verificare se la fiducia tributata a Matteo Renzi alle Europee di maggio sia stata erosa dalla persistente crisi economica. In entrambe le Regioni sono favoriti i candidati del Pd, ma c'è molta attenzione - a cominciare dal premier oggi in tour a Parma e Bologna, domani a Cosenza - per l'esito di un voto che potrebbe vedere l'astensione in forte aumento, come dicono diversi osservatori, svolgendosi al di fuori di tornate generali. Alle Europee di maggio votò il 70% in Emilia-Romagna, il 46% in Calabria. Attenzione poi al risultato dei partiti antisistema in un momento di acute tensioni sociali. La Lega Nord in Emilia-Romagna cercherà di superare il 10% erodendo viti a destra e ai grillini, facendo leva sulla combattività del suo leader, Matteo Salvini. Il Movimento 5 stelle proverà a confermarsi seconda forza nazionale, nonostante la sconfitta alle comunali di Reggio Calabria del 26 ottobre e le divisioni in Emilia-Romagna. Il 23 novembre urne aperte dalle 7,00 alle 23,00. Tra le due Regione c'è una differenza di sistema; in Emilia-Romagna è ammesso il voto disgiunto - si può mettere la croce su un candidato presidente e su una lista che non lo sostiene -, non in Calabria. CENTROSINISTRA SCHIERA BONACCINI E OLIVERO Il candidato del centrosinistra in Emilia-Romagna è Stefano Bonaccinini del Pd, appoggiato da Sel. Cercherà di prendere il testimone dal compagno di partito Vasco Errani, in carica da quasi 15 anni e dimessosi a luglio dopo la condanna in secondo grado per falso ideologico nell'inchiesta Terremerse. I principali sfidanti sono: il leghista Alan Fabbri (Fi e Fratelli d'Italia) Giulia Gibertoni (M5s), Alessandro Rondoni (Ncd e Udc). In Calabria il centrosinistra schiera Mario Olivero (Pd). Nel centrodestra Ncd-Udc puntano su Nico D'Ascola per superare i rivali di Fi-Fdi che si affidano a Wanda Ferro. A sostenerla c'è anche il governatore uscente Giuseppe Scopelliti, dimessosi a marzo dopo la condanna in primo grado a sei anni per falso e abuso d'ufficio nella gestione del Comune di Reggio Calabria. Il M5s schiera Nuccio Cantelmi, Domenico Gattuso corre per Tsipras-Rifondazione. (Roberto Landucci) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia