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Electrolux, verso accordo da portare a Renzi entro giovedì

Operai in sit-in di protesta davanti ai cancelli della fabbrica Electrolux di Porcia (Pordenone), 28 febbraio 2014. Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - Governo e sindacati vedono all'orizzonte la fine della complessa vertenza Electrolux che consentirà di scongiurare centinaia di esuberi nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale svedese degli elettrodomestici, che lamenta un eccessivo costo del lavoro. L'accordo dovrebbe essere siglato domani per arrivare giovedì sul tavolo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo che ieri notte si è arrivati a un primo verbale di intesa al termine di una serie di incontri tra sindacati e azienda prima, e governo e sindacati poi. Ottimisti Uilm e Fiom che hanno superato le frizioni degli ultimi giorni su pause e tagli salariali. "I principi condivisi stanotte sono: nessun licenziamento, nessun taglio di salario e nessuna riduzione delle pause nelle fabbriche in cui ci saranno incrementi del numero dei pezzi-ora, ma esclusivamente della pausa aggiuntiva a Porcia che passerà da 10 a 5 minuti. Forte sarà invece la riduzione del monte ore sindacale: -60% a partire dal 2015; nessun taglio delle ore di assemblea", spiega stanotte in una nota il responsabile elettrodomestici della Uilm, Gianluca Ficco. Secondo la Fiom oggi si lavorerà sui testi definitivi per affrontare gli ultimi punti tra cui il piano sociale e gli incentivi all'esodo. "Sempre da scrivere è la parte sull'aumento delle velocità, dove sarà necessario introdurre vincoli e verifiche per evitare il peggioramento delle condizioni di lavoro", dicono stamani in una nota Michela Spera, responsabile elettrodomestico e Stefano Zoli, coordinatore Electrolux della Fiom. Il più però è fatto, e ognuno "sta facendo bene la sua parte", notava ieri con soddisfazione il ministro Guidi al termine del suo incontro con i leader di Fim, Fiom e Uilm. La complicata vertenza si è aperta a fine gennaio quando Electrolux aveva annunciato un taglio dei salari tra i circa 6.000 dipendenti italiani, oltre 1.000 esuberi, e la chiusura del sito friulano di Porcia con l'obiettivo di tagliare il costo del lavoro di 3 euro all'ora e renderlo più vicino a quello dell'Est Europa. Dopo vari incontri l'azienda ha accettato di tagliare il costo del lavoro senza toccare i salari presentando un piano industriale 2014-2017 che, per l'Italia, prevede investimenti da 150 milioni. Gli esuberi potenziali sarebbero 800 (dai 1.200 circa iniziali) da evitare attraverso pensionamenti e mobilità volontarie e l'aumento dei volumi produttivi negli altri tre stabilimenti italiani di Susegana, Solaro e Forlì. Prorogati i contratti di solidarietà in tutti e quattro gli stabilimenti. Il governo ha stanziato nel decreto lavoro che sarà legge oggi 15 milioni annui per le aziende che applicano contratti di solidarietà, come Electrolux, unificando gli sgravi contributivi al 35% in tutte le Regioni.