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Enel, il management vede segni di svolta

di Alberto Sisto

ROMA (Reuters) - Enel vede ridursi i ricavi in tutti i mercati a causa dei prezzi calanti dell'energia ma riesce ugualmente a contenere i danni chiudendo il primo semestre con un utile netto ordinario in crescita dell'8,6% a 1,742 miliardi. E ad annunciare l'aumento dei target per l'intero 2016.

Sull'intero anno l'Ebitda ordinario passa da circa 14,7 a circa 15 miliardi di euro. L'utile netto ordinario viene portato da 3,1 a circa 3,2 miliardi di euro. E il rapporto fra il flusso di cassa operativo e l'indebitamento finanziario netto da circa il 23% a circa il 25%. Una società che, già adesso dicono i vertici, sembra in grado di generare maggiore cassa anche in un mercato ancora difficile.

Sarà questo che spinge l'Ad, Francesco Starace, a velocizzare il processo di sostituzione nella generazione, le rinnovabili al posto del petrolio e del carbone, e i paesi asiatici al posto dell'Europa. Enel ha annunciato di essere interessato alla geotermia in Indonesia ed ancora alla ricerca di qualche acquirente per gli impianti di Enel Russia.

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I 600 milioni di maggiori investimenti rispetto ai primi sei mesi del 2015 sono stati assorbiti dalle rinnovabili.

Oggi è arrivato anche l'annuncio del via libera del cda all'integrazione fra Enel Open Fiber e Metroweb, la società della rete in fibra che fa capo a Cdp e al fondo F2i. Un investimento da circa 400 milioni per Enel, se F2I deciderà di restarne fuori.

Enel e Cdp pensano di investire 3,7 miliardi in cinque anni con un finanziamento in equity e debito. Enel consoliderà il nuovo debito con il metodo del patrimonio netto in modo da rtidurre l'impatto sul proprio indebitamento complessivo.

Una la novità dopo le tante cose dette nei mesi passati: Enel non lega più lo sviluppo di Open Fiber, e le varie possibili sinergie, all'installazione dei nuovi contatori. Non c'è alcun riferimento nel comunicato sulla nuova iniziativa.

Starace è soddisfatto del fatto che "i mercati di Italia e America Latina stanno mostrando progressi particolarmente soddisfacenti" mentre continua il piano di dismissioni che rende la società più leggera e meglio distribuita.

E' di ieri la notizia della vendita alla controllata Endesa delle attività nelle rinnovabili in Spagna, che ha fruttato al gruppo, oltre ad una miglior distribuzione degli asset, 1,2 miliardi di euro. Soldi che secondo quanto ha spiegato oggi una fonte a Reuters, non saranno distribuiti sotto forma di dividendi straordinari, ma rimarranno all'interno del gruppo.

Pesa sempre l'ombra del debito tornato poco al di sopra dei 38 miliardi dopo l'annuncio della discesa a 37,5 miliardi a fine 2015 (+1,6%)

Dopo il via libera di ieri da parte della UE ad Enel per la vendita di Slovenske Elektrarne, Starace può comunque annunciare di aver raggiunto "i 4 miliardi, ovvero il 70% dell'obiettivo a cinque anni" di cessioni.

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