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ENI conquista le banche d'affari: margini di upside molto ampi

Sulla scia di quanto già accaduto nelle ultime giornate, anche quest'oggi ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) non sta registrando movimenti di rilievo, malgrado gli spunti rialzisti offerti dal petrolio che ieri ha provato ad avvicinare l'area dei 63 dollari al barile. A dispetto della buona intonazione degli altri protagonisti del comparto oil, ENI, dopo aver chiuso la sessione della vigilia con un calo dello 0,23%, quest'oggi ha anche provato a recuperare terreno.

Dopo un massimo intraday a 13,744 euro, il titolo è tornato sui suoi passi e negli ultimi minuti viene fotografato a 13,664 euro, con un calo dello 0,12% e quasi 6 milioni di azioni scambiate, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a poco più di 11 milioni di pezzi.

Apprezzata la strategia di ENI: focus di Equita sul supercalcolatore

ENI non riesce a beneficiare neanche delle indicazioni bullish che arrivano da alcune banche d'affari, i cui analisti guardano con fiducia alle prospettive del titolo, alla luce anche della strategia portata avanti dalla società.
Quest'ultima ieri ha presentato alle case di investimento l'HPC4, il supercalcolatore potenziato di recente da ENI in capo all’infrastruttura del Green Data Center di Ferrera Erbognone, la piu? potente al mondo a livello industriale. L’HPC4 ha una potenza di calcolo di 22,4 petaflop.

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L’infrastruttura consentira? per le attivita? upstream l’esecuzione degli algoritmi sviluppati internamente per l’imaging geofisico tridimensionale, la modellizzazione dei sistemi petroliferi e l’elaborazione di modelli interni di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che l’investimento e? parte integrante della strategia di Dual Exploration Model che si basa sulla scoperta di giacimenti, affiancata alla monetizzazione anticipata ottenuta attraverso la vendita di quote di minoranza con un time-to-market? piu? rapido.

Tra il 2014 e il 2017 la strategia ha permesso a Eni di incassare 9 miliardi di dollari dalle attivita? di esplorazione.
La SIM milanese considera l’investimento di ENI nelle capacita? di ricerca esplorativa un unicum nell’industria, che invece ha tipicamente ha dato in outsourcing tali attivita?. L’investimento ha un valore assimilabile all’attivita? presente in alcune compagnie di servizi petroliferi, quali Schlumberger (IOB: 0CT7.IL - notizie) e CGG (Euronext: 32269095.NX - notizie) .

Gli analisti fanno notare che queste attivita? non generano un reddito corrispondente come nelle compagnie di servizi, ma sottolineano che i recenti successi esplorativi in Mozambico, Zohr e Messico, sono una conferma della validita? del modello.
Confermata così la view bullish su ENI che secondo Equita SIM resta da acquistare con un prezzo obiettivo a 17 euro.

Anche Mediobanca scommette senza indugio su ENI

A scommettere sul titolo è anche Mediobanca Securities che ha una raccomandazione "outperform", con un target price a 20 euro. Secondo gli analisti il supercomputer è parte integrante della strategia dual exploration della società e rappresenta un pilastro chiave nella scelta del gruppo di preferire lo sviluppo di risorse interne piuttosto che affidarsi all'outsourcing come fanno i competitors.

A detta di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) i risultati di questa strategia seguita da ENI sono ben visibili, visto che il gruppo vanta uno dei migliori track record nell'attività di esplorazione, con macro scoperte in Egitto, Mozambico e Messico.

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