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Eni, in piano al 2026 investimenti +15%, cedola 2023 sale a 0,94 euro

Il logo Eni presso la sede di San Donato Milanese

MILANO (Reuters) - Il gruppo Eni alza il velo sul piano strategico al 2026, incentrato su sicurezza energetica e riduzione delle emissioni, stimando una crescita della produzione Upstream a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2026, per poi stabilizzarsi fino al 2030, con la quota di produzione del gas che salirà al 60% entro il 2030.

Secondo quanto riporta una nota della major petrolifera, gli investimenti in dollari sono attesi in crescita del 15% rispetto al piano precedente, principalmente per nuove opportunità e ampliamento dei progetti caratterizzati da elevati ritorni. Il Capex 2023 è atteso a circa a 9,5 miliardi e a 37 miliardi nell'arco di piano.

Per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti, il dividendo sul bilancio 2023 aumenta del 7% a 0,94 euro per azione e il buyback è fissato a 2,2 miliardi con lancio quest'anno, pari circa il 4,5% delle azioni in circolazione all'attuale prezzo.

Andando nel dettaglio del piano che l'AD Claudio Descalzi sta presentando alla comunità finanziaria a Roma, Eni conferma gli obiettivi di riduzione delle emissioni Scope 1, 2 e rispetto al 2018: -35% entro il 2030; -80% entro il 2040; e net zero entro il 2050.

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Il gruppo prevede che la capacità di generazione rinnovabile di Plenitude (la controllata attiva nella vendita di energia elettrica e gas al retail e la produzione da rinnovabili) aumenterà a oltre 7 GW entro il 2026 e a oltre 15 GW entro il 2030. Il comunicato sottolinea che la società ha come obiettivo di più che raddoppiare i punti di ricarica entro il 2026 e si prevede che l'Ebitda di Plenitude aumenti per il 2026 di tre volte rispetto al 2022, fino a 1,8 miliardi a fine piano.

Eni genererà un CFFO (flusso di cassa operativo) di oltre 17 miliardi nel 2023 e di oltre 69 miliardi nel corso del piano, con un aumento del 25% nel 2026 rispetto al 2023, allo scenario costante del 2023. Ciò consente di finanziare organicamente gli investimenti e di potenziare la remunerazione agli azionisti, mantenendo il leverage tra il 10-20%, si legge nel comunicato.

A tal proposito, la politica di remunerazione degli azionisti viene semplificata e potenziata, con il 25-30% del CFFO da distribuire in dividendi e buyback.

Per quest'anno l'Ebit è atteso a 13 miliardi, il secondo migliore risultato in 10 anni dopo il record del 2022, sottolinea il comunicato.

(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)