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ENI e Saipem al vaglio degli analisti. Un'occasione da cogliere?

La seduta odierna si è conclusa su binari opposti per ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che non sono riusciti a muoversi nella stessa direzione. ENI, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rosso di oltre un punto percentuale, ha continuato a perdere terreno oggi, fermandosi a 14,51 euro, con un calo dello 0,34% e oltre 13 milioni di azioni scambiate, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 17,5 milioni di pezzi.

Ben diversa la conclusione di Saipem che, dopo aver messo a segno un progresso di quasi il 2% ieri, si è spinto ulteriormente in avanti, occupando la prima posizione nel paniere del Ftse Mib. Il titolo ha terminato le contrattazioni a 0,4295 euro, con un vantaggio del 2,02% e oltre 93 milioni di azioni trattate, al di sopra della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 88 milioni di pezzi.

I giudizi di Barclays (Londra: BARC.L - notizie) e Kepler Cheuvreux su Saipem

Saipem oggi è finito sotto la lente di Barclays, i cui analisti hanno ribadito la raccomandazione "overweight" sul titolo. Gli analisti si aspettano che gli utili e i flussi di cassa del downstream si dimostrino più resistenti di quanto sia stato anticipato da altri.

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Meno entusiastica la view di Kepler Cheuvreux che nei giorni scorsi ha mantenuto invariato il rating "hold" su Saipem, con un target pice ritoccato leggermente da 0,39 a 0,4 euro, sulla scia di una revisione verso l'alto delle stime sugli ordini e delle vendite per il segmento offshore E&C.

Il broker continua ad attendersi una revisione delle guidance di medio termine e nutre ancora preoccupazione per alcuni questioni quali la debolezza del coverage ratio degli ordini nel segmento onshore.

ENi sotto la lente di Equita SIM e Barclays

ENI invece ieri è finito sotto i riflettori di Equita SIM, i cui analisti ritengono che l'esposizione alla Turchia sia marginale per le dimensioni del gruppo.
Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) attività di Eni in Turchia sono indirizzate principalmente nella divisione Gas & Power. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) paese Eni vende gas naturale che viene trasportato dalla Russia tramite il gasdotto Blue Stream, uno dei principali gasdotti internazionali che trasporta gas naturale dalla Russia alla Turchia, attraverso il Mar Nero.

Gazprom ed ENI sono partner al 50% nel gasdotto che genera un flusso stabile di utile operativo, grazie alla vendita su base long-term dei relativi diritti di trasporto.
Confermata la view positiva su ENI che per Equita SIM resta da acquistare con un target price a 15,5 euro.

Più cauti i colleghi di Barclays che sul titolo ribadiscono la raccomandazione "equalweight" con un target price a 16,5 euro. Gli esperti hanno rivisto le stime sul gruppo per il secondo trimestre, tagliando le previsioni di circa il 20% per l'anno in corso e precisamente del 21% per l'utile per azione che scende da 0,19 a 0,15 euro, al di sopra comunque dei 13 centesimi indicati dal consensus.

Barclays ha dato inoltre una sforbiciata alle stime sull'utile per azione per il periodo 2017-2020, confermando a 0,71 euro le attese per l'anno prossimo e a 0,85 euro per il successivo, mentre per il 2019 le previsioni passano da 0,93 a 0,92 euro e per il 2020 da 1,01 a 1 euro.

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