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Eni, utile netto trim1 supera attese su forti risultati business gas

Il logo Eni presso la sede di San Donato Milanese

MILANO (Reuters) - Eni chiude il primo trimestre con un calo dell'utile netto dell'11% a causa del calo dei prezzi di petrolio e gas rispetto ai primi tre mesi del 2022, quando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia aveva fatto schizzare i prezzi dell'energia.

L'utile netto adjusted di competenza degli azionisti è sceso a 2,9 miliardi, ma è superiore alle stime degli analisti di 2,31 miliardi di euro.

I risultati sono stati sostenuti da un aumento della produzione di idrocarburi e da una performance migliore del previsto della divisione gas e gas naturale liquefatto (Ggp), che ha registrato un Ebit pari a quasi il doppio rispetto alle stime degli analisti.

Il titolo di Eni ha guadagnato fino all'1% a inizio seduta prima di passare in negativo e cedere l'1,4% alle ore 11,40 italiane, con l'indice delle blue-chip in calo dell'1,3%.

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Il gruppo ha rivisto le previsioni sullo scenario economico di fondo e ha modificato la guidance per l'anno in corso.

Sulla base di un euro più forte, di un prezzo del gas più basso in Italia e di un margine di raffinazione più elevato, Eni prevede ora un Ebit per l'intero anno pari a 12 miliardi di euro, rispetto alla precedente guidance di 13 miliardi di euro.

Gli analisti di Bernstein sostengono che la performance sottostante di Eni è stata in realtà più sana di quanto previsto in precedenza.

"Se si tiene conto della raffinazione, del gas europeo e dei prezzi di pianificazione FX aggiornati, la guidance per l'Ebit sarebbe stata inferiore per 2,2 miliardi di euro. Si tratta quindi di un aumento significativo dell'Ebit sottostante da 1,2 miliardi", si legge in una nota di Bernstein, che attribuisce a Eni il rating "Outperform".

Il gruppo ha inoltre ridotto le previsioni di spesa in conto capitale per il 2023 a circa 9,2 miliardi di euro da 9,5 miliardi di euro.

"Sulla base di tali risultati, confermiamo le previsioni 2023, e grazie alla solida posizione finanziaria e alle nostre flessibilità operative, siamo nella posizione di poter confermare alla prossima assemblea di maggio il piano già annunciato di incremento del dividendo 2023 a 0,94 euro per azione e l'avvio del programma di buy-back da 2,2 miliardi", dice in una nota l'AD Claudio Descalzi.

Separatamente, la divisione chimica dell'Eni, Versalis, ha detto di aver stretto un accordo per l'acquisizione della quota di maggioranza nel gruppo chimico italiano Novamont che già non possiede.

Versalis, che ha scelto UniCredit come adviser, non ha rivelato i termini finanziari dell'operazione.

(Claudia Cristoferi, tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Giselda Vagnoni)