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Equitalia fuori dai comuni

A Calalzo di Cadore si applica la legge. E subito scoppia un caso

E all'improvviso gli italiani scoprirono la legge che li libera, se non dai tributi, almeno da Equitalia.
Si tratta della legge 106 del 2011, di cui possono avvalersi i comuni, e che prevede che possano riscuotere le somme dovute dai cittadini anche senza servirsi di Equitalia, la società creata da Agenzia delle entrate e Inps per la riscossione nazionale dei tributi.

Nonostante si tratti di una norma scritta nero su bianco nello scorso giugno, è di questi giorni una polemica che vede per protagonista il sindaco del piccolo paese del bellunese Calalzo di Cadore, Luca De Carlo.
Il primo cittadino, infatti, in due interviste concesse a 'Libero' e a 'Linkiesta', ha comunicato la sua decisione, presa alla fine del 2011, di affidare la raccolta coattiva dei crediti insoluti alla Comunità Montana Valbelluna, dando il via a una prassi che avrebbe fatto risparmiare alla sua città circa 13 mila euro all'anno.

Già alla fine del 2010, in base al decreto legislativo 446 del 1997 e alla legge 338 del 2000, il piccolo centro aveva appaltato alla Comunità montana la riscossione delle tasse ordinarie, come l'imposta comunale sui rifiuti.

Dal marzo scorso, poi, approfittando dell'entrata in vigore della legge 106/2011, lo stesso trattamento è stato riservato alla riscossione coattiva dei crediti insoluti. Anche questo servizio, come riporta Linkiesta, è stato affidato alla Comunità Montana Valbelluna, attrezzata per la riscossione delle tasse grazie ai contributi della Regione Veneto e, già sul Corriere delle Alpi dello scorso dicembre, si parlava di un ampio numero di Comuni, oltre a Calalzo, che avevano scelto di rinunciare a Equitalia come agente di riscossione dei crediti per affidarsi alla Comunità montana Valbelluna e al suo servizio tributi.

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Ma perchè scegliere una piccola agenzia di riscossione tributi invece del 'gigante' Equitalia? Una possibile spiegazione arriva dal presidente della Comunità Montana Valbelluna, Roberto Maraga: "L'ente locale- spiega- ha una conoscenza del territorio e dei suoi contribuenti migliore rispetto a quella di altri soggetti; possiamo creare un miglior rapporto con i cittadini insolventi, garantendo la riscossione coattiva per i Comuni senza mettere in difficoltà famiglie che manifestano tutta l'intenzione di pagare. La nostra volontà- prosegue- è quella di creare un rapporto più umano e diretto con chi ha qualche debito. Già qualche tempo fa si parlava di trattative con Perarolo e Domegge, e tutti i Comuni della Comunità Montana Feltrina e Agordina".

Ma, anche se la Comunità Montana fosse meglio della, ormai invisa a molti, Equitalia, a chi spetta il controllo? Ai sindaci, attraverso il portale della Comunità Montana, con le azioni di riscossione decise di concerto con il Municipio interessato: il Comune corrisponderà al Servizio tributi incaricato solo le spese postale e tutte le altre competenze saranno a carico dell'utente, lasciando così inalterata la somma che spetta all'amministrazione municipale.

Una piccola rivoluzione, quella che potrebbe riguardare la riscossione dei tributi e che inizialmente prevedeva anche l'istituzione di un consiglio tributario, un organo per vigilare sui redditi dei cittadini del territorio e segnalare all'Agenzia delle entrate casi sospetti di evasione fiscale. L'ultima manovra del governo Monti, però, ha abolito i consigli tributari.

E allora, ci si potrebbe chiedere: dal momento che la legge  prevede che ci si possa appoggiare, per la riscossione dei tributi a agenzie diverse da Equitalia, in cosa consiste l'epocale  rivoluzione compiuta del sindaco De Carlo?

Il sindaco di Calalzo è stato un precursore dei tempi, dal momento che la legge numero 106, in seguito a una proroga, prevede che il passaggio della riscossione agli enti locali diventi obbligatorio dal 2013. De Carlo, invece, ha fatto prima, e come dichiara a Linkiesta, con i soldi a disposizione risparmiati, 13 mila euro, ha reinvestito nel welfare locale. Insomma, il Calalzo ha semplicemente messo in atto una delle misure previste dal decreto sviluppo che fu convertito in via definitiva in legge lo scorso 21 giugno. Notevole era proprio il capitolo fiscale col quale il governo, ancora guidato da Silvio Berlusconi, alleggeriva soprattutto il fronte riscossione.

Tra le modifiche per i Comuni, ve ne era, appunto, una che faceva riferimento al fatto che i sindaci potessero organizzare il servizio riscossione da soli. Insomma, De Carlo applica quanto la legge prevede. E in Italia fa notizia.