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Esselunga: figli contro, è scontro sull'eredità di Caprotti

Nel testamento questi immobili sono stati esclusi dalla parte legittima, rientrando in quel 25% di eredità che Bernardo Caprotti ha intestato alla seconda moglie e alla loro figlia, escludendo così Giuseppe e Violetta.
Nel testamento questi immobili sono stati esclusi dalla parte legittima, rientrando in quel 25% di eredità che Bernardo Caprotti ha intestato alla seconda moglie e alla loro figlia, escludendo così Giuseppe e Violetta.

Scendono in campo i figli di primo letto di Bernardo Caprotti e vogliono una fetta più grossa dell’eredità lasciata dal patron dell’Esselunga. Gli avvocati di Giuseppe e Violetta Caprotti, infatti, avrebbero preparato un dossier che contesta la suddivisione della parte legittima dell’eredità di Caprotti, chiedendo che – dunque – questa venga rivista e corretta a favore dei loro assistiti.

Ma cosa c’è che non va, secondo i primogeniti di Bernardo Caprotti? Secondo i legali il valore degli immobili che fanno capo alla Dom 2000, cioè società immobiliare proprietaria di una dozzina di immobili per lo più affittati a Esselunga, e alla Edilizia del Lauro srl, la società che controlla lo storico palazzo di casa Caprotti in via del Lauro 4 a Milano, avrebbero un valore di mercato ben superiore a quello dichiarato.

Nel testamento questi immobili sono stati esclusi dalla parte legittima, rientrando in quel 25% di eredità che Bernardo Caprotti ha intestato alla seconda moglie e alla loro figlia, escludendo così Giuseppe e Violetta. Per i loro consulenti legali, dunque, i valori dei beni controllati dalle due società sarebbero sottostimati rispetto al valore di mercato degli stessi, ponendo come esempio l’immobile con parcheggio sottostante occupato dall’Esselunga di Via Solari a Milano. Nel bilancio 2015 è stato valutato 35 milioni, una cifra che per le dimensioni dello stesso e le quotazioni della zona sarebbe prudenziale a dir poco.

Una battaglia che rischia di trascinarsi a lungo e che ripropone quella guerra tra i figli del patron dell’Esselunga e lo stesso Bernardo Caprotti che è andata avanti anni e che aveva portato il patriarca a chiudere i rapporti con Violetta e Giuseppe. Proprio Caprotti nel suo testamento aveva sottolineato come si auspicasse che la sua morte chiudesse il discorso, scrivendo che “auspico che non ci siano ulteriori contrasti e pretese”.