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EUR/USD: scenari e strategie di trading in attesa di Draghi

La seduta odierna prosegue in rialzo per l'euro-dollaro che estende i rialzi messi a segno nelle ultime giornate. Nell'intraday l'euro ha provato a sfondare la soglia di 1,23 contro il biglietto verde, salvo poi riportarsi al di sotto della stessa, mantenendosi però in territorio positivo.

Eur/Usd in rialzo con indice Zew e fiducia consumatori UE

A spingere in avanti la moneta unica contribuisce in primis l'aggiornamento di questa mattina relativo all'indice Zew in Germania. A gennaio l'indicatore elaborato dallo Zew Institute è salito da 17,4 a 20,4 punti, battendo le attese fissate a 17,8 punti.

A dare ulteriore slancio all'euro ha contribuito la lettura preliminare dell'indice relativo alla fiducia dei consumatori in Europa che a gennaio è passato da +0,5 a +1,3 punti, al top da agosto 2000, ben oltre le attese del mercato che puntava ad un dato pari a +0,6 punti.

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Con riferimento a quest'ultimo aggiornamento gli analisti di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) parlano di una ulteriore conferma del sentiment positivo sull'economia europea. Secondo gli esperti però questo non dovrebbe essere sufficiente a spingere nuovamente l'euro sui livelli record della scorsa settimana rispetto al dollaro.

Focus su BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) e Draghi: le attese e i consigli operativi di ING

Del resto il mercato difficilmente dovrebbe dare vita a movimento particolarmente accentuati prima dell'appuntamento chiave di questa settimana in agenda giovedì. Il focus è infatti rivolto al meeting della BCE e ancor più alle indicazioni che arriveranno dal presidente Draghi durante la sua consueta conferenza stampa.

In tale occasione il numero uno dell'Eurotower potrebbe mostrarsi più cauto nei commenti, almeno secondo le previsioni degli analisti di ING. Questi ultimi pensano che l'euro-dollaro dovrebbe mantenersi per ora intorno a quota 1,225 perchè difficilmente gli investitori dovrebbero comprare la moneta unica prima dell'appuntamento di giovedì con la BCE.

La casa olandese pensa che l'euro-dollaro non scenderà molto dopo il meeting dell'Eurotower, anche qualora Draghi dovesse ribadire che non c'è una fine esplicita del quantitative easing, visto che gli acquisti realizzati di recente sono stati basati proprio sulla previsione di una conclusione del piano di acquisti di titoli di Stato a settembre.

Secondo gli esperti di ING, qualsiasi tentativo da parte di Draghi di far calare l'euro potrebbe rivelarsi inefficace e il presidente della BCE potrebbe avere difficoltà a trovare prove che dimostrino come l'apprezzamento della moneta unica possa essere tutto tranne che qualcosa giustificato dai fondamentali economici.
Alla luce di ciò la casa olandese ritiene che qualsiasi flessione dell'euro-dollaro al di sotto di quota 1,214-1,215 rappresenti una buona opportunità di aquisto.

La strategia suggerita da Societè Generale

Opposta invece la strategia suggerita dai colleghi di Societè Generale, i quali pensano che i movimenti delle ultime due settimane siano stati esagerati, motivo per cui credono ce l'euro-dollaro potrebbe tornare verso quota 1,2050.
In quest'ottica l'idea di Societè Generale è che gli investitori dovrebbero vendere la moneta unica con un target a 1,21 e stop loss a 1,2330, approfittando del fatto che il dollaro non ha ancora preso slancio dal rialzo dei rendimenti dei Treasury Usa, a causa della permanenza dei Fed Fund all'interno del range degli ultimi 5 anni.

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