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L'Europa ha paura dell'instabilità politica italiana

Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro dell'Italia. Lo scenario instabile che si presenta, a due giorni dal voto delle Politiche, con un quasi pareggio tra PD e PDL e con un boom del Movimento 5 Stelle non piace all'Unione Europea e non piace, soprattutto, ai mercati finanziari.

La prima dimostrazione è arrivata ieri proprio da Piazza Affari: oltre 17 miliardi bruciati dalla Borsa italiana e una chiusura in ribasso del 4,89%. Ma le ripercussioni più forti arrivano dal fronte del debito pubblico: il prezzo dei credit deafault swaps è salito di 48 punti base, raggiungendo quota 289 punti, un rialzo che non si vedeva da dicembre 2011, così come per lo spread, che arriva a 345 punti. Una situazione catastrofica che non si è fermata neanche davanti alle rassicuranti parole del ministro dell'economia francese, Pierre Moscovici che, rivolgendosi all'Europa ha definito la situazione italiana preoccupante sì, "ma non un fattore di rischio per l'Eurozona".

L'Europa ha paura dell'Italia e della sua instabilità. Lo si avverte dai primi commenti provenienti dal presidente del parlamento europeo Martin Schulz sull'esito elettorale italiano. Un esito "molto difficile per l'Italia e per l'Europa. C'è bisogno di un governo stabile perché quello che succede in Italia ha conseguenze in tutta la Ue". Non si può infatti negare che l'Italia sia uno degli Stati "più importanti dell'Europa e dell'Eurozona", continua Schulz, "membro anche del G8", e che un crollo dell'Italia porti automaticamente pesanti conseguenze su tutti gli altri paesi dell'Unione. Perciò, è l'Europa che chiede alle forze politiche italiane uno sforzo, cercando anche una “collaborazione dove è possibile anche se ci sono disaccordi".

I timori del tedesco Schulz sono anche quelli del suo Paese, la Germania. Chi infatti non ha esitato a manifestare immediatamente le proprie remore nei confronti della debacle italiana è stata proprio Berlino. "Lanciamo un appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche", denuncia Philipp Missfelder, responsabile di politica estera della Cdu (il partito di Angela Merkel), "voi italiani non siete la Grecia, siete un membro del G8 e un membro-chiave dell'unione monetaria, l'euro non può permettersi uno scenario di tipo greco da voi con nuove elezioni a breve, sarebbe una finestra di instabilità eccessiva". Dall'altra parte, però, la stessa Cancelliera Merkel confida nelle buone capacità italiane, auspicando che “l'Italia troverà la sua strada", non negando il quadro complesso che si andrà a delineare e tuttavia fiduciosa delle istituzioni e del presidente Napolitano di trovare una soluzione rapida che - come ha dichiarato il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn - "assicuri all'Italia di affrontare le sfide che ha di fronte".

Vede buio invece la Spagna, preoccupata del risultato politico italiano. Lo esprime appieno il commento del ministro degli Esteri spagnolo Margallo, parlando di un "salto nel buio che non fa prevedere niente di buono per l'Italia e per l'Europa”, mentre  il ministro dell'Economia Luis de Guindos parla di "un rischio di uno stallo politico in Italia'', ma rispetto al suo collega si sente più fiducioso e convinto che prevarrà la volontà della politica italiana di guidare l’Europa fuori dalla crisi.

Le voci che arrivano Oltreoceano sono invece più contro la Germania che contro l'Italia: secondo i media americani, infatti, il principale responsabile della caduta elettorale italiana è stata la politica di austerity imposta dalla Merkel all'Eurozona: lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando come la vittoria di Grillo e l'affermazione delle forze anti-austerity "pone una sfida alle nazioni creditrici dell'Eurozona, come la Germania, che hanno chiesto ai Paesi sotto stress finanziario una riforma delle loro economie in cambio di sostegno dalla Bce". Un rigetto alle manovre punitive imposte dall'alto che, secondo il quotidiano finanziario Usa, "potrebbe diffondersi presto alla Spagna e oltre, costringendo le autorità europee ad accelerare la risposta alla crisi regionale".

Anche i media inglesi esprimono forti preoccupazioni: la Bbc parla di "empasse" che si potrebbe verificare con il voto italiano, con un Parlamento diviso che potrebbe provocare "nuove ansie sul destino della quarta economia europea" e con investitori spaventati soprattutto dal ritorno di Berlusconi - come scrive l'Indipendent - che fa svanire le speranze di un governo stabile in Italia.