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Europee, inizia maratona elettorale, estrema destra in crescita

Un seggio elettorale a est di Londra. REUTERS/Neil Hall (Reuters)

di Luke Baker BRUXELLES (Reuters) - La maratona elettorale per il nuovo Parlamento europeo ha preso avvio oggi con l'apertura dei seggi in Gran Bretagna e Olanda, due paesi in cui è prevista l'affermazione dei partiti di estrema destra e anti-Ue. Dopo due mesi di campagna elettorale, si recheranno alle urne 380 milioni di europei in 28 paesi per scegliere 751 deputati. Nonostante sia la prima volta in cui l'elettorato europeo può scegliere indirettamente il futuro presidente della Commissione Ue, per i sondaggi l'affluenza sarà bassa, forse sotto il 43% del 2009. La consultazione dovrebbe registrare un netto incremento del voto di protesta e l'affermazione degli euroscettici di destra e di sinistra, mentre morde ancora la disoccupazione e stenta la ripresa economica. In Gran Bretagna lo UK Independence Party, che vuole lasciare l'Unione europea e imporre un freno all'immigrazione, dovrebbe raccogliere la maggioranza dei consensi, relegando al terzo posto il partito dei Conservatori al governo dietro i Laburisti. Un tale risultato aumenterebbe la pressione sul primo ministro conservatore David Cameron perché siano ridotti i poteri dell'Unione. Cameron ha promesso un referendum sulla partecipazione della Gran Bretagna all'Ue nel 2017 in caso di rielezione il prossimo anno. In Olanda ci si aspetta uno scenario simile. Il Partito della libertà di Geert Wilders, anti-Islam e anti-Ue - che intende stringere un'alleanza con il Fronte Nazionale francese - dovrebbe raccogliere il 23% dei consensi. Gli olandesi pubblicheranno i primi exit polls questa sera, ma la Gran Bretagna annuncerà i risultati solo domenica notte, una volta che le procedure di voto si saranno concluse in tutti gli stati membri. I risultati generali, come la distribuzione dei seggi, saranno annunciati a partire dalle 23 di domenica. In Italia le prime proiezioni saranno trasmessa dalla Rai a partire dalle 23,50. La maggior parte dei paesi voterà il 25 maggio. Oltre che in Italia l'onda di piena degli estremismi è attesa in Francia, Danimarca, Ungheria, Grecia e Austria. In Italia il duello è tra il Partito democratico di Matteo Renzi e il movimento anti-establishment di Beppe Grillo. Prima del blakout sulla pubblicazione dei sondaggi i democratici godevano di un discreto vantaggio sui grillini, ma la difficoltà a rilevare il voto dei 5 Stelle fa pensare che potrebbe essere un testa a testa. UNA BASSA AFFLUENZA FAVORISCE LE FORZE ESTREME Dalle prime elezioni europee del 1979 la partecipazione al voto è andata scemando. Quest'anno l'affluenza è prevista in discesa al 40%, elemento che dovrebbe aiutare i partiti radicali. Le principali famiglie politiche europee - il Partito popolare europeo, i Socialisti e Democratici, i liberali di ALDE e i Verdi - dovrebbero tuttavia raccogliere il 70% dei voti e rimanere la forza trainante dell'Europa fino a quando lavoreranno insieme. In Francia, l'Ump di Nicolas Sarkozy, rischia di essere superato dal Fronte nazionale di Marine Le Pen e finire in seconda posizione. Con il Trattato di Lisbona del 2009 il Parlamento europeo ha smesso di essere un organo puramente rappresentativo e disponde adesso di poteri di co-decisione con gli stati membri in molti temi. Per la prima volta il Parlamento ha sostenuto l'idea che ciascun gruppo abbia il suo "Spitzenkandidat" - parola tedesca che significa "capolista" - che potrebbe diventare il presidente della Commissione europea nel caso di vittoria. Ma la responsabilità ultima della nomina resta ancora in capo ai leader europei. Secondo il Trattato di Lisbona i capi di Stato e di governo nel proporre il nome del futuro presidente della Commissione devono tenere in considerazione i risultati elettorali e la persona prescelta deve ricevere l'approvazione della maggioranza dell'europarlamento. Se non c'è accordo tra i leader europei e i parlamenti, a Bruxelles si rischia l'impasse istituzionale. I leader del Parlamento si incontreranno martedì mattina 27 maggio per valutare i risultati del voto e i capi di stato e di governo faranno la stessa cosa la sera. Ma le prime indicazioni sul nuovo capo della Commissione, dicono a Bruxelles, si avranno solo in giugno. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italianoLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia